Uno splendido secondo lavoro in studio per il duo proveniente da San Pietroburgo che ha collaborato con Gavin Harrison (Porcupine Tree, King Crimson) e si è avvalso del mixaggio di Marcel Van Limbeek per potere spingere su un livello superiore queste quindici tracce. L'obiettivo è chiaramente quello di ottenere una credibilità in ambito internazionale dopo avere diffuso in rete gratuitamente il proprio esordio e l'appoggio di un'etichetta importante come la Kscope potrebbe rivelarsi fondamentale in tal senso. Dopo una breve introduzione 'The Howler' e 'To Human Misery' fissano gli standard di un ascolto che scherza col progressive decorando con percussioni tribali ed influenze folk un quadro compositivo dotato di grande delicatezza. Gleb Kolyadin gioca con le note del pianoforte con la consapevolezza di chi possiede un background classico ma che allo stesso tempo ha consumato release neoclassiche e sperimentali come le ultime di Nils Frahm e Olafur Arnalds. La voce di Marjana Semkina trasmette vibrazioni magiche e si esalta in 'Romance' e 'The Simple Story' mentre con il proseguire della scaletta emergono orchestrazioni più complesse come in occasione dell'epica 'Crowded Corridors' e di 'K.O.S'. Stupendo il trasecolare decadente di 'Reprise Of Light/No Light' che invece cita apertamente gli Anathema di 'Weather Systems'. Nei crediti troviamo pure il Nevsky String Quartet ed i chitarristi Vlad Avy e Mark Knight.