Le fughe chitarristiche che aprono ‘Alice In Psychowonderland’ possono ricordare i Nevermore poi arriva la voce di Chiara Falasca, occhi stupendi e timbro unico, e subito si evince il motivo per cui gli HeavenBlast hanno saputo catturare l’attenzione di tanti appassionati. La loro formula è ricca di sfumature ed elementi riconducibili ad icone del power e del prog anni ‘90 ma la personalità del cantato, la scelta di introdurre in scaletta numerosi cantanti e quindi spunti armonici differenti, oltre alla tecnica individuale dei musicisti, spingono ‘Stamina’ ad un livello superiore rispetto ai precedenti lavori. In ‘Heavenblast’ e ‘Flash Back’, vecchio comunque di undici anni, si percepiva l’amore dei ragazzi per le intricate strutture del prog e per l’epicità degli arrangiamenti che fanno parte della storia del metal tedesco. Adesso ‘Stamina’ propone un sound aggiornato, fresco e dinamico, heavy nell’animo ma allo stesso tempo capace di attrarre fasce di pubblico più allargate. Ascoltando la magnifica ballata ‘We Are State’, l’artwork che riflette il concept di base pare aprirsi, scomporsi, diventare vivo e pezzi come ‘The Rovers’ e ‘S.T.A.M.I.N.A.’ non fanno altro che accentuare tale ambientazione futuristica. Gli HeavenBlast si mettono addirittura alla prova col latino con buoni risultati e, vista la consistenza di questo loro terzo lavoro, non mi stupirei se nei prossimi mesi ricevessero numerose chiamate dall’estero.