Sei riuscito a risolvere il tuo enigma esistenziale in questi due anni?
La vita presuppone continui cambiamenti. In questo caso non sono stati così grandi ma passare buona parte del tempo a comporre musica rappresenta comunque un'esperienza bellissima.

Per caso la sirena in copertina sta cercando di resuscitare quei cadaveri oppure li ha appena uccisi?
Guardandola penso a dei fantasmi ma in generale è un simbolo di pericolo. L'oceano nasconde molte avversità specialmente qui in Norvegia dove il tasso di mortalità dei marinai è altissimo.

Quanto tempo hai impiegato per comporre e registrare il nuovo materiale?
Alcuni riff risalgono addirittura a prima che venisse pubblicato 'The Enigma Of Life' ma in generale il processo è durato un anno e mezzo.

Sei rimasto soddisfatto del feedback ottenuto dall'album precedente? Cosa volevi migliorare stavolta?
Mi sono quasi subito accorto che mi stavo perdendo e quindi ho fatto qualcosa di diverso. Mi era successo anche con 'Nine Destinies And A Downfall'. In quel caso ridussi le parte estreme. La pre-produzione è stata enorme e per migliorare il contenuto tecnico e rendere ogni canzone memorabile ho curato le performance in maniera maniacale. Lo stesso cantato di Ailyn è molto più tecnico e diversificato.

Sentivi maggiore pressione?
Non direi. Compongo musica in totale libertà. Altrimenti un pezzo pop come 'Ditt Endelikt' non sarebbe mai potuto venire fuori.

Le parti sinfoniche di questo album sono molto heavy e organiche. Come hai ottenuto questo suono?
Sono d'accordo. Sono davvero energiche. Anche se lavoro con software di programmazione cerco di metterci dentro un'anima e di non ascoltare altre band che propongono lo stesso stile per evitare di disorientarmi. Mixaggio e masterizzazione sono stati rivolti alla ricerca di quella potenza che hanno i dischi metal classici.

Alcune liriche sembrano piuttosto oscure. Di cosa parlano i tuoi testi?
Non amo parlarne perché non voglio deludere nessuno con quella che sarebbe la mia interpretazione. Quando ero piccolo rimasi male di certi commenti sui testi delle mie band preferite. Mi vengono in mente Guns n' Roses per esempio. E dato che impiego molto tempo a scrivere i testi non voglio inficiarne l'effetto. Non saprei dirti se sono più oscuri. Sicuramente 'Perils Of The Deep Blue' è il nostro album migliore di sempre. Sia a livello musicale con energia e melodia che si confondono alla perfezione, sia da quello lirico. Trovo che siamo riusciti a trovare un bilanciamento ideale tra il vecchio stile dei Sirenia, il cantato di Ailyn, influenze elettroniche e la potenza del power.

'Stille Kom Døden' è la mia traccia preferita dell'album. Molto lunga ma mai noiosa. Hai subito pensato ad un'unica struttura compositiva oppure hai aggiunto più parti durante il processo?
Mi sono reso conto dopo poco che sarebbe venuta molto lunga. Avevo idee in continuazione e non smettevo mai di andare avanti. Tutte le variazioni apportate sono risultate interessanti. In generale non mi curo della struttura standard delle canzoni ma amo gli arrangiamenti complessi.

Perchè scegli sempre il coro di Marsiglia?
Ho un rapporto speciale con la Francia e ogni album contiene alcune parti registrate in quel paese. Così come siamo legati alla Serbia dove abbiamo girato i primi due video dei Sirenia e quello recente di 'Seven Widows Weep'.

La crisi del mercato musicale ha inficiato il tuo lavoro di artista?
Tutti hanno meno soldi di prima. I maggiori problemi sono nell'organizzare tour anche perché meno fans possono permettersi i biglietti dei concerti. Personalmente non mi illudo e mi concentro solamente sul lavoro.

Quanto è complicato suonare le tracce dei Sirenia dal vivo? Dovete cambiare qualcosa considerati i numerosi layers presenti in ognuna di esse?
Cerchiamo di proporle più simili possibili all'album. A volte apportiamo qualche cambiamento magari sostituendo il piano con dei sintetizzatori.

Cosa stai ascoltando in questo periodo?
Tutte band anni settanta e ottanta. Sono concentrato soprattutto sul metal old school.

(parole di Morten Veland)