L'eccellente prova solista di Deuce ha stimolato in modo evidente il resto del collettivo che aveva sorpreso anche i più accaniti miscredenti con due album solidi come 'Swan Songs' e 'American Tragedy'. La scelta di affidarsi a quattro produttori del calibro di Griffin Boice, Danny Lohner, Sam Hollander e Dave ?Sluggo? Katz ha sicuramente pagato perché ognuna delle undici tracce proposte possiede una propria identità e suoni impeccabili. Nonostante J-Dog e Da Kurlzz abbiano sottolineato un percorso a ritroso verso le proprie origini la carica adrenalinica da rapper di strada si è senza dubbio ammorbidita in funzione di ritornelli ammiccanti alle classifiche e disegni melodici di ampio respiro. Ciò non toglie che gli Hollywood Undead possano permettersi due singoli di grande impatto come 'Dead Bite' e 'We Are' con riferimenti cospicui agli ultimi lavori dei Linkin Park e la speranza di guadagnare le medesime cifre con le vendite. Lo spazio concesso a Johnny 3 Tears e Charlie Scene è chiaramente aumentato e passaggi come 'Another Way Out' e 'Pigskin' segnano una marcata evoluzione che potrebbe portare a successi ulteriori. Dal punto di vista compositivo ho trovato ancora più interessanti gli esperimenti di 'Lion' e 'Believe' abili a sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia di studio.