Tra il 1989 ed il 1994, i tedeschi registrarono tre demo – tra cui ‘The Fog Of Avalon’, contenente una cover dal vivo di ‘Countess Bathory’ dei Venom, e ‘Lost In The Ages’ - seguiti dallo split con gli Ungod e finalmente dal debutto ‘A Touch Of Medieval Darkness’. Da quel momento si sono susseguiti con discreta regolarità dischi di ignorante old school thrash-black caratterizzati da invettive sataniche e proclami bellici ma soprattutto dall’eccellente guitar work di Infernal e da una palese attitudine anti-commerciale. La svolta più significativa è arrivata nel 2001 con l’ingresso in line-up di Guido “Sataniac” Wissmann che ancora oggi stringe con forza l’asta del microfono ed esalta atmosfere evocative e passaggi epici con le sue grida forsennate. Oltre ad essere stato pubblicato in uno splendido formato vinilico, ‘Churches Without Saints’ è il segnale di un ritorno all’oscurità primordiale anche se a livello di suoni non si distacca molto dal precedente ‘The Oath Of An Iron Ritual’. La produzione è in ogni caso ottima e gli astuti rimandi a ‘Angelwhore’, prima uscita targata Metal Blade del 2005, lo rendono ancora più intrigante per i cultori della band.