Un disco del collettivo canadese è di per sé un evento ed un dono culturale che ci viene dal cielo. Stavolta poi giunge nei negozi in un momento incredibile per il post-rock, contraddistinto dall’uscita di capolavori come ‘As The Love Continues’ dei Mogwai e ‘Ghost Tapes #10’ dei God Is An Astronaut e anche di tante release italiane di valore come ‘Del Fuoco’ dei threestepstotheocean o ‘When Everything Burns Within’ dei Plight Radio. ‘G_d’s Pee AT STATE’S END!’, registrato e prodotto da Jace Lasek e illustrato da William Schmiechen, è sostanzialmente diviso a metà perché consiste di due pezzi in qualche modo circoscrivibili come ‘Fire At Static Valley’ e ‘OUR SIDE HAS TO WIN’, entrambi di circa sei minuti di durata, ed altri due, sulla ventina, in cui viene narrato il declino della civiltà globale e interconnessa tra alfabeto militare, strane frequenze, invettive anti-governative e spiragli di luce in uno scenario di decadenza assoluta. Il viaggio che ci regalano i Godspeed You! Black Emperor, trainati come sempre da Efrim Manuel Menuck, Aidan Girt e Mauro Pezzente, è denso di rassegnazione. Un atto di denuncia ed il riflesso di una estenuante attesa verso qualcosa di concreto che non sembra mai arrivare. Non mancano gli elementi di continuità con ‘Allelujah! Don’t Bend Ascend’, ‘Asunder, Sweet and Other Distress’ e ‘Luciferian Towers’ ma siamo al cospetto di una colonna sonora dei giorni nostri, attuale e moderna, composta con i valori di un tempo eppure avanti anni luce e destinata a fissare ulteriori standard qualitativi per il genere. L’ultimo episodio è poi una gemma assoluta, in bilico tra Arvo Pärt, Sigur Rós e Ennio Morricone, e quindi risulta sul serio difficile chiedere di più.