Una rivelazione assoluta questi ragazzi di Hoquiam, cittadina dello Stato di Washington che in lingua nativa veniva chiamata “Hungry for wood”, che fondono un impianto post rock alla Mogwai (‘Return III’) e le influenze di Neurosis, Isis e Pelican (‘Black Iron Walls’) con spunti più progressive provenienti da formazioni del calibro di Russian Circles, Gojira e Porcupine Tree. Uno spettro sonoro variegato che i quattro riescono a riassumere in atmosfere gelide e dilatate, assimilabili a quelle della musica ambient, capaci di trasportare l’ascoltatore in lidi lontani senza mai tediarlo. I nove minuti della title track aprono le danze e sembra veramente di percepire il vento freddo sul collo e la nebbia che impedisce agli occhi di vedere oltre una certa distanza. I passaggi più significativi di questo debutto sono però ‘Thrones’ e ‘Tidal’ che svelano il songwriting di Shane Peterson, chitarrista che si divide le parti vocali con Aaron Cain, e danno la misura del potenziale della band. È chiaro che ancora gli Of Lioness non possiedono una produzione competitiva con quelle delle icone del genere ma se amate il post rock di confine, con elementi metal e prog, ‘The Process Of Sleep’ vi farà felici.