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Gold Mass
Italia
Pubblicato il 01/03/2024 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto congratulazioni perché il nuovo EP è fantastico. Mi ha colpito il fatto che nella presentazione parli di confini. Quali sono i tuoi confini musicali?
Sono sempre determinati dagli ascolti. La musica è ricerca e il mio percorso è stato lunghissimo. Da quando, al liceo, gli amici mi prestavano un cd da ascoltare a adesso che mi ritrovo ad ascoltare quasi esclusivamente elettronica. Nel corso degli anni l’esplorazione si è allargata sempre di più e ultimamente ho ascoltato parecchia musica inglese. Ci trovo la mia zona di estetica in questo momento, ma non penso che mi fermerò qui perché significherebbe che avrei smesso di cercare.

Cosa ti sei imposta in questo nuovo processo per superare i confini di cui parli?  
Nel mio caso non sono proprio obiettivi. Sono laureata in fisica e lavoro nel reparto di ricerca e sviluppo di un’azienda tedesca che ha sede a Livorno. Quando lavoro ho degli obiettivi e una modalità precisa di procedere mentre quando mi approccio alla musica si tratta semplicemente di provare piacere ad ascoltarla e magari tentare di riprodurla. Quando ti rapporti ad un autore non è mai possibile replicarlo in maniera identica. In circolazione ci sono produttori bravissimi che riescono a replicare quasi tutto, ma è comunque complicato. Anche quando cerchi di riprodurre qualcosa o di raggiungere un risultato di un certo tipo arrivi alla fine e il materiale ottenuto è solo tuo. In quel materiale finisce inconsapevolmente quello che hai ascoltato negli anni. Se in ‘Flare’ hai sentito differenze rispetto a ‘Safe’ è perché l’EP precedente è stato influenzato da artisti diversi. Negli ultimi tempi ho ascoltato molto James Blake e Sevdaliza. Soprattutto le loro componenti più minimali. Questi ambienti rarefatti che contrastano con testi oscuri. Sono autori che nella produzione lavorano parecchio sulle sovrapposizioni e aggiungono layers fino ad arrivare a un suono potente e enorme. Quella potenza che ‘Safe’ non possedeva. Mi affascina questo tipo di esplorazione e quando mi approccio ad un artista lo faccio sempre in maniera verticale, scavando a fondo nella discografia e ascoltando cose vecchie per comprendere com’è arrivato ad un suono specifico.

Sono rimasto estasiato dal tuo live al lago Västra Nedsjön, in Svezia, e suoni il synth come se fosse un pianoforte.  È abbastanza inusuale perché di solito avviene il contrario.
Ho una formazione di tipo classico e quando mi propongo in versione live cerco di offrire una proposta differente da quella che si può ascoltare su disco. In quel caso ci sono delle ribattute in una parte del pezzo che creano un crescendo fino al drop finale. Mi piace molto perché in un momento è come se si interrompesse una cavalcata e prendessi fiato.

‘Flare’ è una luce forte, un bagliore che acceca.   
È una forma di luce istantanea e molto forte che nella mia testa si ricollega al concetto di nascita. Un po’ come se dentro di me si fosse acceso qualcosa. Per certi versi si ricollega anche ad una sorta di salvezza. Penso a quando ti trovi incastrata in situazioni che non sono più comode e hai bisogno di uno spunto per uscirne. ‘Flare’ è quindi una spinta, il coraggio che serve per affrontare i problemi e tirare fuori, con tutta la forza che hai in corpo, la parte più autentica che è dentro di noi.

‘Earth’ è invece un magnifico esempio di comunione con la Natura. 
É un omaggio aperto al pianeta in cui viviamo ed un pezzo in cui analizzo tutti gli ostacoli che ci sono tra gli esseri umani. Di recente trovo poco tollerabile la narrativa, in cui siamo totalmente immersi, per la quale si cerca semplicemente di sensibilizzare il cittadino nell’assumere comportamenti più responsabili in termini ecologici. Trovo corretto che tutti facciano la propria parte ma non è corretto che si cancelli in maniera così facile tutto ciò che le grandi multinazionali hanno fatto per decenni in nome dei propri interessi economici. Aziende enormi che hanno guadagnato sfruttando le risorse ambientali senza alcuno scrupolo.

Come mai ti trovi così bene con questo formato?
In realtà sono arrivata alla conclusione che un disco di cinque-sei pezzi sia la misura perfetta. Anche con ‘Flare’ ho trovato l’equilibrio che desideravo ottenere e per me è perfetto così. Altrimenti non l’avrei pubblicato. Quando uscì ‘Transitions’ sentivo il bisogno di pubblicare un disco tradizionale eppure nella mia storia di ascoltatrice posso dirti di essermi imbattuta in pochi dischi che avevano davvero dieci pezzi incredibili.  Parlando anche con amici o altri musicisti mi sono resa conto che spesso seguiamo delle formule che abbiamo ereditato e che non hanno a che vedere con scelte artistiche. Prima è stato deciso che i singoli dovevano essere di tre minuti per essere trasmessi alle radio. Dal vinile con quattro-cinque pezzi per lato siamo passati al cd, ma non c’è mai stata dietro una scelta artistica. É solo una questione tecnologica e ciò che mi interessa è solo essere credibile.

Suoni quasi più all’estero che in Italia. Qual è stata l’esperienza più memorabile?
Ho dei bellissimi ricordi delle esperienze live. Il primo concerto in assoluto l’ho fatto nell’entroterra portoghese. Sono stata invitata da una ragazza che gestiva un centro culturale e che mi ha raccontato dello spopolamento di quel territorio. I giovani si spostano tutti a studiare e lavorare nella costa ed inoltre quei luoghi si stanno desertificando a livello climatico. Ricordo con affetto che mi disse che l’avermi invitata era per lei un atto politico.

Ci sono degli artisti italiani invece con cui hai legato in modo particolare?
In realtà sono abbastanza solitaria. Vivendo a Pisa non ho tutti questi contatti. Magari mi sento vicina a qualcuno a livello artistico. Mi sento gemellata con una band di Pisa che si chiama Campos. Meriterebbero un’infinità di più di ciò che stanno ottenendo e sono bravissimi. Poi mi piace molto Nava, un’artista di base a Milano che fa elettronica. 

Quali sono i tuoi piani per promuovere il disco?
Usciranno un altro live che ho registrato a Berlino e il video di ‘There Should Be Sky Above You’. Poi sarò in giro per i live. La prima data sarà al Palazzo delle Esposizioni di Roma.  
 

Gold Mass
From Italia

Discography
Transitions - 2019
Safe - 2021
Flare - 2023