-Core
Raised By Haze
Italia
Pubblicato il 29/11/2023 da Lorenzo Becciani

Ciao Gabriele, complimenti per l’album che è piaciuto molto a Federica. Devo ammettere che in Italia non ci sono tanti gruppi che miscelano così tante influenze insieme. Dalle nostre parti più che a sperimentare di solito si pensa ad andare sul sicuro.
Non lo so. Io non ho mai fatto questo tipo di ragionamento. L’album è venuto così perché è il risultato di tutto quello che mi piace. Naturalmente ho cercato di dare una conformità però non ho pensato di fare un disco di un tipo o di un altro. É nato tutto in maniera spontanea.

Come sono nati invece i Raised By Haze?
Il progetto è nato tra il 2017 e il 2018, quando ho deciso di prendere una direzione differente, dopo esperienze con altre band che non erano arrivate a niente. Era arrivato il momento di scrivere materiale che fosse solo mio e dare sfogo alla mia creatività. In quel periodo ho composto praticamente da solo, con la chitarra. Ad un certo punto il tempo a disposizione è diventato tantissimo a causa della pandemia ed in quei mesi ho composto tutte le canzoni dell’album in versione strumentale. Ovviamente c’era già l’idea di farlo cantare e così è iniziata la ricerca della voce. Tramite Leonardo, che è un bravissimo bassista jazz, ho conosciuto Valentina e lei ha accettato subito di partecipare. Abbiamo lavorato insieme alle linee vocali e lei si è occupata dei testi. In alcuni casi, come per esempio per ‘Burn It Up’, i pezzi sono stati completati in maniera molto rapida e spontanea. In altri casi c’è voluto un po’ di più. Mi viene in mente ‘Touch The Sky’, che è più prog rispetto ad altre canzoni.

In ‘Prediction’ la sua voce è davvero notevole. Cambia praticamente quattro stili vocali nello stesso pezzo. 
Personalmente sono legato al mondo del rock e del metal. Ho iniziato a suonare la chitarra grazie ai Dream Theater ma anche i Linkin Park sono una band che amo molto. Valentina ha questo approccio singolare, in cui puoi trovare hip hop, funky ma anche jazz, che si addice bene alla musica. ‘Prediction’ è nata in un pomeriggio. É un pezzo semplice dal punto di vista strumentale e credo rappresenti l’apice della nostra collaborazione.

Qual è la differenza maggiore tra i Raised By Haze e gli altri progetti a cui avevi lavorato in passato?
Diciamo che questo è un progetto tutto mio. In passato ero dedito ad un progressive metal più canonico ma il contributo era suddiviso tra i vari membri.  

Qual è la canzone che ha guidato tutto il processo?
Credo sia proprio ‘Touch The Sky’. Assieme a ‘Burn It Up’, è stata la prima che ho registrato a livello strumentale. Rappresenta un flusso unico ed è più complessa di altre tracce. Sono molto orgoglioso dell’arrangiamento e di come suona. É nata in un periodo molto brutto ma, nonostante tutte le disgrazie che stavano succedendo, ha rappresentato qualcosa di speciale.

A livello di produzione vi siete ispirati a qualche album in particolare?
No, in realtà nessun album specifico. Abbiamo registrato ai Truck Me Hard Studios con Federico Pennazzato mentre il mixaggio è stato curato da Aldo Lonobile, chitarrista dei Secret Sphere. Sono entrambi degli amici e, insieme a loro, ho cercato di tirare fuori il suono che mi potesse rappresentare di più. A livello di assoli e arpeggi di chitarra c’è un po’ di Dream Theater perché vengo da quel mondo lì, ma in generale trovo che sia un album molto personale.  

Qual è stato il momento più difficile durante le lavorazioni dell’album?
Ad un certo punto mi sembrava che l’album non si completasse mai. Vedevo scorrere il tempo e saliva la frustrazione. Poi siamo riusciti a finire ed è stato come realizzare il sogno di quando ero bambino.

Come è nato il featuring di Derek Sherinian?
In modo molto semplice. Seguendolo sui social ho notato che era disponibile a questo tipo di collaborazioni e ho provato a scrivergli. Gli sono piaciuti i pezzi e così ha registrato una parte per ‘Feeling Myself’. È stato incredibile.

Hai già pensato a come trasportare il materiale dal vivo?
Sul disco hanno suonato Leonardo Barbierato, che è mio cugino, e Marco Ferraris, un vecchio amico con cui suono da anni.  Al momento non c’è niente in programma ma voglio assolutamente portare le canzoni in tour. Ci sarà da fare un grosso lavoro in termini di arrangiamenti e probabilmente dovrò coinvolgere un altro chitarrista. Mi auguro che l’album vada bene e magari, visto che il cantato è in inglese, di raccogliere consensi anche all’estero. Sicuramente non ci poniamo limiti.

(parole di Gabriele Robotti) 

 

Raised By Haze
From Italia

Discography
Touch The Sky - 2023