-Core
Pop Evil
USA
Pubblicato il 25/03/2023 da Lorenzo Becciani

È bello rivederti così in forma dopo tanti anni. Sono molto contento del percorso che state facendo anche perché significa che i giudizi nei vostri confronti ai tempi di ‘War Of Angels’ e ‘Onyx’ erano giusti.
È stato un lungo viaggio e, dopo tutto quello che è successo, siamo felici di essere di nuovo fuori con un album in cui crediamo molto. Il processo che ha portato alla realizzazione di ‘Skeletons’ è stato divertente e rilassato. Il periodo più complesso è stato ai tempi di ‘Pop Evil’ perché in quel periodo c’erano tante strategie dietro alla band e stavamo ancora cercando un sound che ci identificasse a livello internazionale. Poi abbiamo solo pensato a divertirci, a scrivere canzoni guitar driven e tornare alle nostre radici rock e metal. Abbiamo dovuto trovare un nuovo produttore perché Kato Khandwala ha avuto un incidente in motocicletta e ha lasciato questa terra. Per noi è stato come ricominciare da capo, ci siamo imbattuti in Drew Fulk ed a quel punto l’energia è tornata di nuovo. Il suo lavoro è stato eccezionale. Dopo ‘Versatile’ abbiamo scritto un singolo alla volta finché non abbiamo capito in quale direzione ci stavamo muovendo. É stato tutto molto naturale.

Quali sono stati gli obiettivi in fase di produzione?
Volevamo ricreare l’energia dei concerti. Trasmettere un senso di urgenza che non si percepisce più nella musica mainstream. ‘Eye Of The Storm’ e ‘Paranoid (Crash & Burn)’ sono stati i primi due pezzi che abbiamo completato. ‘Eye Of The Storm’ lo abbiamo pubblicato un anno fa eppure spinge ancora mentre ‘Paranoid (Crash & Burn)’ è stato un modo di ricordare a tutti che siamo una rock band. Nel frattempo è uscita ‘War Inside Me’, una collaborazione con ZILLION, e ricordo bene che erano proprio i mesi in cui cercavamo di bilanciare al meglio i valori della vecchia scuola con le tecniche di oggi. In questo Drew è stato bravissimo. Ha lavorato tanto con Hayley per esempio, ma soprattutto non ci ha mai voluti convincere di qualcosa in cui non credevamo fin dall’inizio. Abbiamo quindi seguito questo dualismo per tutto il lavoro e credo che abbia funzionato. Penso che ‘Skeletons’ possa essere un grande disco rock sia adesso che tra quindici anni.

L’obiettivo è quindi quello di inserirsi nel calderone delle rock band della nuova generazione. 
Per certi versi sì, ma non pensiamo a queste cose quando scriviamo un disco. Cerchiamo di scattare una fotografia di quello che siamo in quel preciso momento senza preoccuparci delle vendite o del successo. Alla fine l’aspetto più importante è essere fedeli a sé stessi ed altrimenti non avremmo incluso in scaletta pezzi come ‘Dead Reckoning’, che è davvero heavy. Drew è stato abile a farci tirare fuori le emozioni più crude. É il nostro linguaggio musicale, quello con cui parliamo ai nostri fan e non importa che sia troppo dark o heavy perché è così che siamo noi.

A livello vocale quanto è cambiato il tuo approccio con ‘Versatile’ e ‘Skeletons’?
Cerco di tenermi a regime, soprattutto per il tour, e lascio che sia la musica a trascinarmi. In passato ho avuto momenti in cui non riuscivo a relazionarmi con le persone ed è stata la musica ad aiutarmi.

Come sono nate le collaborazioni dell’album? 
Quella con ZILLION si è ripetuta perché c’eravamo trovati bene e sentivamo che a ‘Raging Bull’ mancava qualcosa. Quella con Blake Allison dei Devour The Day è stata la logica conseguenza di tanti concerti fatti insieme. Joey suona con loro e ho subito pensato a ‘Wrong Direction’ come ad un pezzo per due voci. Lo abbiamo provato nella camera di un hotel durante il tour e funzionava così bene che ho deciso di lasciare la sua voce in primo piano. Per quanto riguarda invece ‘Dead Reckoning’ è stato tutto molto sorprendente. Prima ci siamo sorpresi noi stessi di quanto heavy fosse quel pezzo. Qualche anno prima sarebbe stato impossibile mostrare influenze metalcore. Ora facciamo quello che vogliamo. Una volta arrangiato il pezzo ho contattato Ryan Kirby dei Fit For A King. Sono un’ottima band e sapevo che sarebbe stata la persona giusta perché Drew, che ha prodotto il loro ultimo album ‘The Hell We Create’, me ne aveva parlato bene, però non ero certo che accettasse. Al contrario non solo ha accettato ma il giorno dopo avevo già le sue parti registrate. Sono curioso di vedere come reagiranno dal vivo i fan a ‘Dead Reckoning’.

In generale penso che siate curiosi di come sarà la reazione in generale ai vostri nuovi brani dopo tanto tempo senza concerti.
Puoi dirlo forte. Abbiamo fatto alcune date, ma il grosso della prima parte di tour sarà tra marzo e giugno. Verremo anche in Europa e non vediamo l’ora di provare il nuovo materiale dal vivo. Un conto è essere in studio e un conto è suonare i pezzi in tour.

Come avete conosciuto Drew Fulk e quali sono i dischi da lui prodotti che vi hanno spinto a collaborare insieme?
Ci siamo conosciuti ai tempi di ‘Pop Evil’, perché scrisse assieme a noi il primo pezzo del disco ovvero ‘Waking Lions’. Ci siamo trovati bene e non abbiamo mai smesso di sentirci così, quando è morto Kato, è stato naturale pensare a lui. Ha prodotto dischi di band fantastiche come Disturbed, Fever 333 e Papa Roach, ma non è un disco in particolare che ci ha convinti della scelta. E’ lui come persona che ci piace. Ci mette a nostro agio, è divertente, parla con noi come se facesse parte della band da sempre e ha ottime idee.

Qual è stato il tuo concerto più bello di sempre?
Ne ho visti tanti, ma ricordo da adolescente di essere stato a vedere i Lynyrd Skynyrd e vedere tutta quella gente cantare a squarciagola ‘Sweet Home Alabama’ o ‘Free Bird’ fu speciale.

(parole di Leigh Kataty)

Pop Evil
From USA

Discography
Lipstick on the Mirror (2008)
War of Angels (2011)
Onyx (2013)
Up (2015)
Pop Evil (2018)
Versatile (2021)
Skeletons (2023)