In attesa di vederli sul palco dell’edizione francese del Download Festival, ho trascorso un paio di giorni a godermi le sferzate metalcore di questi ragazzi originari di Pittsburgh che nel giro di una decina di anni hanno mutato il loro stile, cambiato nome e soprattutto sono passati dalla Deathwish Inc. alla Roadrunner. Al di là di quelle che siano o meno le attuali fortune della storica etichetta olandese, ormai sottodivisione della Warner con gli uffici a New York, si percepisce da subito che ‘Forever’ è un prodotto di livello superiore rispetto a quanto pubblicato in precedenza. La produzione è moderna ed il mixaggio esalta tutta una serie di dinamiche che nei dischi passati non c’erano proprio e allo stesso tempo le commistioni con l’elettronica sono aumentate e il contributo di Eric Balderose e Reba Meyers è sempre più significativo. A tratti sembra quasi di trovarsi al cospetto di una band vecchia maniera dalle forti influenze industrial, i primi Nine Inch Nails, i Prong oppure i Machine Head di ‘The More Things Change’. In altri frangenti l’incrocio tra Black Flag e Converge (in console troviamo sempre Kurt Ballou) travolge e trasmette un senso di impotenza. Il guitar work è sensazionale e titoli come ‘Kill The Creator’, ‘The Mud’ e ‘Ugly’ dal vivo potrebbero veramente fare male.