Sciamanesimo e black metal atmosferico. Natura e rituali pagani. Le sette tracce che compongono 'Mossweaver', tra le quali spiccano 'Red Clouds' e 'Call Of The Night Spirit', vanno ben oltre la musica e traducono in sonorità ataviche e grida che nascono da sottoterra un animo mistico e pieno di paure. Animist ha concentrato il suo interesse nei confronti delle creature più spaventose che possono generarsi dalle sterpaglie, dagli alberi o dalle acque della foresta. La premessa delle liriche è che dobbiamo ricostruire noi stessi per rafforzare il nostro rapporto con l'ambiente che ci circonda e quest'album ha tutto per diventare una sorta di portale verso un mondo in cui riscoprirsi di nuovo selvaggi e liberi. Non potendo contare su nessun altro membro o produttore, il polistrumentista tedesco ha potuto delineare la sua visione sonora nei dettagli, incurante di quella che potrebbe essere un'eventuale trasposizione live. Questo è il difetto peggiore di un esordio molto buono, tra Bathory, Agalloch e Winterfylleth, che l'etichetta di Vyre, Nocte Obducta e May The Silence Fall sta cercando di promuovere nelle strette cerchia del circuito underground.