I The Black Moods sono un trio elettrico che arriva direttamente dallo stato dell’Arizona. A scanso di equivoci, non suonano come i Kyuss, ma prendono spunto da un classic rock molto anni 70, anche se poi ci aggiungono, soprattutto nei cori, degli accorgimenti sonori che riportano ai Queens Of The Stone Age, tanto per rimanere al tema legato all’Arizona. Questa band, pur non inventando nulla di nuovo e pur non avendo la furia di trii passati alla storia come i Nirvana o la bravura tecnica dei Primus, senza voler scomodare altri nomi illustri, sa come scrivere canzoni d’impatto e con l’attitudine giusta. La title track e “Bad News” sono due esempi classici di come si riesca a essere semplici, ma allo stesso tempo immediati e questo è sicuramente un punto a loro favore. A volte i tre rischiano di sfociare anche nel plagio, visto che Do It “Again” è un misto tra “My Sharona” dei Knack e qualcosa tipico dell’ultima produzione della band di Josh Homme che è sempre lì a osservare le mosse di questi ragazzi, ormai, attivi da quasi un decennio. “Bella Donna”, brano in repertorio da anni, e “Whatcha Got” hanno il feeling giusto per catturare l’attenzione delle radio americane, sempre attente a sonorità aperte e melodiche, mentre “Throwing Shade” ricorda composizioni easy di gente come i Lit o i Sum 41. La successiva “Wrong”, invece, offre uno spaccato più riflessivo che si dilata anche nella conclusiva “Home” che chiude un album che non passerà alla storia come uno di quelli che hanno cambiato il corso degli eventi all’interno della musica rock. Certamente questo è, invece, un lavoro che può modificare in meglio l’umore delle persone, visto che ha nella solarità di quasi tutte le sue composizioni la propria qualità migliore.