Dieci tracce per quaranta minuti scarsi di rock sui generis dalla vicina Svizzera. ‘Everything Everything’, promossa con l’interessante video di Léo Lacan, inaugura una scaletta in costante bilico tra noise e pop. La band, giunta alla seconda fatica su lunga distanza, ha estremizzato le proprie attitudini cercando linee melodiche più corpose ma anche stacchi strumentali vigorosi che possano trasmettere la sua propensione alla dimensione dal vivo. Il concept di ‘Something Left’ è legato ad un vecchio fumetto di Shigeru Mizuki e tra le influenze troviamo Rage Against The Machine, System Of A Down ma anche The Dead Weather. Il leader è Alex Merlin, cantante e chitarrista molto eclettico, non a caso attivo anche con il gruppo jazz-pop The Cats Never Sleep, che si è occupato pure del missaggio. ‘Common Days’ e ‘Break The Loop’ alimentano l’attesa per il tour, ‘Bring The Kids’ è in assoluto il pezzo più lungo ed elaborato del lotto mentre la title track e ‘Kairos’ aprono ad un futuro che potrebbe essere caratterizzato da sperimentazioni ancora più coraggiose. Forse l’ausilio di un produttore esterno, in Svizzera non vedo nessuno in grado di fare compiere il salto di qualità necessario, servirebbe a coltivare ambizioni importanti e non rimanere confinati in una scena abbastanza arida.