A Borlänge sono nate nate band importanti come Dozer, Greenleaf, Stonewall Noise Orchestra, Mando Diao e solo a poche miglia di distanza, in quel di Falun, superstar come i Sabaton ma anche In Mourning, Twilight Force, Follow The Cypher e Civil War. Una realtà storica della zona risponde al nome di Astral Doors e può vantare nove capitoli discografici che avrebbero meritato maggiore considerazione internazionale. Fin dall’esordio ‘Of The Son And The Father’, gli svedesi hanno portato avanti un messaggio di libertà e devozione all’heavy metal classico con retaggi evidenti di Rainbow, Dio e Black Sabbath ma anche richiami al power metal anni ottanta ed ai masterpiece dei Judas Priest. La line-up attuale è formidabile e, non a caso, ‘Worship Or Die’ si erge al livello di dischi come ‘Evil Is Forever’ e ‘Jerusalem’ che ancora oggi vengono considerati passaggi obbligatori per gli appassionati di metal scandinavo. La figura del carismatico frontman Nils Patrik Johansson, pure nei Lion’s Share, domina un ascolto che alterna momenti di grande profondità melodica, sulla falsa riga di un altro vecchio lavoro come ‘New Revelation’, ed altri di potenza invidiabile. I temi trattati sono quelli di una spiritualità corrotta, del terrorismo e di un futuro sempre più nebuloso per il genere umano e pezzi come ‘Night Of The Hunter’, ‘Worship Or Die’ e ‘St. Petersburg’ meritano da soli l’acquisto. Notevole la prova dei due chitarristi Joachim Nordlund e Mats Gesar ma è tutta la band a girare a mille.