-Core
Black Royal
Finlandia
Pubblicato il 12/06/2020 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto introduci la band con una piccola biografia, sottolineando tutti gli eventi principali che vi hanno portato alla pubblicazione del magnifico ‘Firebride’.
I Black Royal sono nati nel 2013 a Tampere. Il nostro primo EP, ‘The Summoning Pt. 1’ è uscito nel 2015, seguito dalla seconda parte l’anno successivo. All’epoca siamo riuscito a guadagnare una certa celebrità e attenzione da parte dei media, soprattutto nella nostra area. Siamo anche riusciti ad organizzare dei tour nei Paesi Baltici e nei Balcani. A quel punto abbiamo firmato per Suicide Records e la prima release con l’etichetta svedese è stato il sette pollici ‘Dying Star’. Dopo di ciò abbiamo scritto più canzoni che sono finite nel primo full lenght, ‘Lightbringer’, uscito nel marzo del 2018. Il disco è stato accolto molto bene nel mondo e abbiamo fatto tanti concerti, tra cui il Tuska Open Air. ‘Lightbringer’ è stato selezionato nella Top 10 dei migliori album del 2018 da un paio di magazine internazionali ed il nostro nome ha cominciato a circolare sempre di più. Il concerto di supporto ai Corrosion Of Conformity al Tavastia di Helsinki, nel giugno del 2019, è stato un altro highlight. Tra un gig e l’altro siamo riusciti a comporre nuovo materiale e dare una struttura al secondo full lenght durante l’estate. In agosto siamo entrati in studio ed a settembre avevamo completato le registrazioni.

Quali sono le differenze principali in termini di songwriting tra i due full lenght?
‘Lightbringer’ era più una raccolta di demo e riff scritti separatamente e poi messi insieme a casa, davanti ad un computer, prima che i pezzi venissero arrangiati. ‘Firebride’ invece è stato composto intenzionalmente da tutti i membri in sala prove. Abbiamo dato ad ognuno la possibilità di improvvisare e sperimentare molto di più. Inoltre le canzoni sono più dirette, è un assalto vero proprio, al contrario di ‘Lightbringer’ che era una sorta di viaggio astrale epico.

Cosa volevate migliorare dopo ‘Lightbringer’?
Intanto non volevamo copiare il debutto ma avere un approccio differente. Abbiamo scritto canzoni più semplici, con riff migliori ed un sound più live. Ci siamo concentrati su atmosfere molto dark e malinconiche, che durano per tutto l’album.

Quanto sono stati importanti i due EP per definire il vostro sound?
In qualche modo abbiamo sempre saputo che tipo di sound avrebbe dovuto avere la band ma in un certo senso abbiamo imparato parecchio in quegli anni.

Quale è la traccia chiave di ‘Firebride’?
‘Pagan Saviour’ è stata una delle prime tracce completate e racchiude alla perfezione il feeling ed il messaggio che volevamo trasmettere. Fin dall’inizio prende l’ascoltatore alla gola e non lo lascia andare. É un eccellente mix tra potenza black metal, sullo stile dei Behemoth, e teatralità alla Ghost.

C’è un significato specifico dietro all’album?
Non è un album a tema ma le liriche trattano principalmente della guerra tra l’antica cultura pagana ed il primo Cristianesimo. Ci sono testi sulla caccia alle streghe e ciò che ha portato al compimento di certi atti. Parliamo di come la Chiesa abbia sottomesso la gente comune sotto le loro leggi e punito i miscredenti, che non seguivano le dottrine bibliche. Si parla anche di cerimonie di sangue e festini notturni.

Nel libretto ci sono diversi riferimenti letterari.
Per ‘Firebride’ ho studiato molto sulla caccia alle streghe e ciò mi ha portato a decine di riferimenti letterari. Da quelle note ho preso spunto per le liriche e quindi mi è sembrato giusto dare credito agli autori. Inoltre, quella lista rende l’argomento ancora più profondo. Feci lo stesso con ‘Lightbringer’ ma spiegando personalmente cosa c’era dietro all’intera storia ed ai personaggi che la caratterizzavano.

‘Pagan Saviour’ è semplicemente epica! Siete appassionati di occultismo o satanismo?
Non proprio. Alcuni di noi sono contrari alle religioni e legati alla via della mano sinistra ma è più una questione di celebrare la propria autocoscienza, la forza interiore e la crescita.

Dove avete girato il video? Posso avere il numero di telefono dell’attrice?
La parte della foresta è stata girata qui a Tampere mentre quella del cimitero e della chiesa a Helsinki. Avevamo già lavorato con lo stesso regista e con buona parte del cast in passato e siamo davvero soddisfatti del risultato. Non riveliamo i nomi ma ringaziamo Raw Art Creations!

Chi ha creato l’artwork? C’è un collegamento con una canzone in particolare?
È stato Samu Peltola. Non ci sono collegamenti con canzoni ma l’ispirazione è nata ascoltando l’album e leggendo le liriche. L’immagine di una foresta scandinava in fiamme è molto bella e lavoriamo con lui fin da ‘The Summoming Pt. 2’.

Puoi darci qualche dettaglio in più sulle collaborazioni dell’album?
Su ‘Coven’ puoi ascoltare Ville Iivari, un violinista di grande talento che suona assieme al nostro batterista Jukka. Quelle parti di violino ti congelano il midollo spinale! In ‘All The Dead Travel Fast’ invece abbiamo Saara Samane, che era appara pure su ‘Lightbringer’. É la cantante dei Sapata e ha pure un progetto solista.

Cosa puoi dirci invece dei Days Of Disgrace e degli Steep?
Ho suonato la batteria negli Steep dal 1998 al 2007. Era una band thrash/groove metal e abbiamo pubblicato un solo full lenght. Nel 2008 ci siamo sciolti e mi sono unito ai Days Of Disgrace come cantante. C’era anche Jukka e facevamo una sorta di thrash/deathcore ma abbiamo registrato solo qualche demo. Dopo diversi cambi di line-up, ci siamo sciolti nel 2012.

Come costruisci le linee vocali?
Quando suoniamo materiale nuovo e cerchiamo di scrivere una canzone. Cerco di tirare fuori il feeling sincero dell’atmosfera che scaturisce dai riff. Magari faccio qualche verso a caso cercando il giusto ritmo e lo stile di ogni parte ed in seguito aggiungo parole vere o linee che mi servono poi per scrivere le liriche. Il mio scopo è quello di trovare parole ad effetto e farsi che suonino bene in un determinato contesto. In passato avevo scritto qualche testo prima che la canzone fosse pronta ma negli ultimi tre anni ho fatto il contrario.

La vostra musica è un fantastico ibrido tra heavy metal, death e stoner. Altre influenze?
La nostra trinità profana include l’heavy metal degli anni ‘70, il death scandinavo degli anni ‘90 e lo sludge/doom di oggi. A volte ci muoviamo in direzioni diverse ma il nostro obiettivo è quasi sempre quello di fondere Black Sabbath, Entombed e Down. Ci piacciono anche Nine, Crowbard, i Carcass di ‘Heartwork’ e qualcosa di black metal.

La Finlandia è una delle più importanti nazioni in termini di metal (Amorphis, Children Of Bodom..). Puoi dirci qualche nome underground interessante?
Ci sono tante band di valore. Nomi come Dö, Sapata, Holy Life e Grave Siesta

(parole di Riku)

Black Royal
From Finlandia

Discography
Lightbringer - 2018
Firebride - 2020