-Core
Fight The Fight
Fight The Fight
Indie Recordings
Pubblicato il 27/12/2016 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Fight the Fight
2. The Edge
3. The Other Side
4. Perfect Combination
5. Addictions
6. This is War
7. My Emperor
8. Patient Zero
Songs
1. Fight the Fight
2. The Edge
3. The Other Side
4. Perfect Combination
5. Addictions
6. This is War
7. My Emperor
8. Patient Zero

Questi ragazzi di Oslo mi stanno mandando davvero fuori di testa. All’inizio un paio di singoli promozionali da capogiro, poi i video, l’intervista e una data esclusiva per la stampa. Adesso il loro debutto è pronto ad uscire nei negozi e per il sottoscritto che lo consuma da mesi può dirsi già vecchio. Indie Recordings non è certo nuova a pubblicare grandi album e d’altra parte un catalogo con formazioni del calibro di Enslaved, Kvelertak, Shining e Seigmen non necessita di ulteriori presentazioni. In questo caso però l’etichetta norvegese ha immesso sul mercato una band differente dal solito, decisamente più moderna e “stripped off”, capace di fare breccia nelle fasce più giovani del pubblico ma a mio parere anche di entusiasmare chi è cresciuto dal punto di vista musicale negli anni novanta e ha vissuto sulla propria pelle l’esplosione dell’alternative metal con tutto ciò che ne è scaturito. Le vocals di Lars Vegas sono strepitose ed il loro feeling commerciale non impatta assolutamente sul riffing micidiale di Amok e Lord anche grazie al contributo di Erlend Gjerde – in passato attivo con Stonegard e Djerv ma anche live member dei Wardruna - che ha saputo consigliare bene gli ex Faenskap in fase di registrazione. ‘Perfect Combination’ e la title track sono due singoli mostruosi ma vi sarà sufficiente lanciare ‘This Is War’ nel vostro stereo per rendervi conto di quanto immense siano le loro potenzialità. A sospingere il materiale su un livello superiore è in ogni caso la costante imprevedibilità che trasmette la sensazione di trovarsi sotto palco, immersi nel sudore e costretti a seguire i movimenti sussultori della folla. ‘The Edge’ e ‘The Other Side’ mostrano una struttura compositiva flessibile ma matura, ‘Addictions’ rischia di diventare presto un anthem dal vivo e ‘My Emperor’ è il lato aggressivo e epico di un manipolo di ragazzi svezzati all’ombra di album malvagi come ‘In The Nightside Eclipse’ e ‘Anthems To The Welkin At Dusk’. ‘Patient Zero’ si rivela invece il risultato di un’educata miscela tra Satyricon e Disturbed e quando la sezione ritmica sfuma nel silenzio il desiderio di ricominciare l’ascolto dal principio è insopprimibile. Quello dei Fight The Fight non è senza dubbio un capolavoro, i loro margini di crescita sono ancora notevoli eppure avevamo un disperato bisogno di un lavoro in studio del genere per confutare la tesi che le proposte moderne debbano essere totalmente scadenti, infantili e sorrette da ritmiche ripetitive e banali. Inoltre se doveste chiedermi oggi quale potrebbero essere le loro derive sonore in futuro non saprei assolutamente cosa rispondervi. Da segnalare anche la partecipazione di Agnete Kjølsrud che ha reso più varie le backing vocals irrobustendo alcuni disegni armonici.

 

Fight The Fight
From Norvegia

Discography
Fight The Fight (2017)