Vedere una band della Metal Blade citare Periphery, Glassjaw e Sikth potrebbe rappresentare una sorpresa per qualcuno ma da tempo l'etichetta fondata da Brian Slagel ha saputo rendere più moderno e vario il proprio catalogo. I Good Tiger sono nati l'anno scorso per volontà dei chitarristi Derya “Dez” Nagle e Joaquin “Jo” Ardiles e presto la formazione è stata completata dal batterista Alex Rüdinger, dal bassista Morgan Sinclair e dal cantante Elliot Coleman. E' chiaro che partire da membri che hanno militato in band affermate come The Safety Fire, Architects, TesseracT e The Faceless rappresenta un vantaggio ma è sufficiente ascoltare i primi minuti di 'A Head Full Of Moonlight' per rendersi conto che ci troviamo al cospetto di un progetto tutto nuovo con ambizioni e obiettivi totalmente differenti rispetto alle suddette band. Alla produzione del debutto hanno contribuito Brandon Paddock e Adam “Nolly” Getgood è il risultato è un heavy rock dinamico che non nasconde le proprie influenze djent, prog e jazz ma cerca sempre una strada personale invece di copiare. 'Snake Oil' rappresenta un eccellente manifesto per la scaletta, Rüdinger è un batterista davvero fuori dal comune e Coleman si esalta con le melodie di 'Paint What You See' e 'Latchkey Kids'. La conclusiva ''67 Pontiac Firebird' è uno dei pezzi più sperimentali e l'impressione è che in futuro i Good Tiger potrebbero stupirci ulteriormente.