I Gojira stanno vivendo più o meno lo stesso processo evolutivo dei Meshuggah dei primi anni e con questo mi auguro non solamente di ritrovarli tra qualche tempo alla stregua del gruppo suddetto ma addirittura che il pubblico alla ricerca di metal estremo, tecnica e sperimentazione accetti ancora prima la sfida lanciata dai francesi. Il rischio in avventure sonore tanto intricate è quello di perdersi in rifiniture strumentali eccessive e magnifici contorni che poi dal vivo non si materializzano con la medesima facilità. A volte i Gojira lo fanno ma è talmente forte l"impatto di "The Way Of All Flesh" che per un momento certi aspetti possono anche essere messi da parte. Saranno loro stessi a doverli prendere in considerazione quando dovranno necessariamente cambiare per compiere quel passo in avanti definitivo che in molti addetti ai lavori si attendono. Il disco in questione è un fottuto mix tra "Focus" dei Cynic, "Blood Mountain" dei Mastodon e "Nothing" dei Meshuggah caratterizzato da una buona produzione, testi che continuano a evocare un"imminente catastrofe ambientale e la collaborazione con Randy Blythe dei Lamb Of God. Rispetto al precedente "From Mars To Sirius" Joe Duplantier e soci mostrano una raggiunta maturità compositiva che quando verrà accompagnata da uno stile definito e totalmente personale non lascerà più spazio a dubbi. Nel frattempo godetevi tracce quali "A Sight To Behold", "Yama"s Messengers" e Vacuity".