Prosegue con inesorabile lentezza la crescita della one-man band parigina, che si muove in territori atmospheric black e cerca di scalare le gerarchie all’interno di una label strutturata ed intrigante come Les Acteurs De L’Ombre. Il successore di ‘Saudade’ vede Gaetan muoversi con maggiore coraggio e consapevolezza dei propri mezzi e personalmente trovo che i pezzi meno interessanti in scaletta siano quelli in cui fa il verso ad un certo blackgaze (‘L’Oubli’ e ‘Les Larmes’, che cita Alcest e Les Discrets). Molto più singolari ‘L’Ivresse’, che appare come un’evoluzione sbilenca dello split con Time Lurker, e ‘La Nausée’, catartica e filosofica a metà tra la poetica di Sartre e l’esistenzialismo di Bataille. Il titolo può essere interpretato banalmente come un’estensione avantgarde metal delle fughe strumentali tipiche della musica jazz oppure come il desiderio di fuggire dalla realtà e da una società opprimente, ma anche come tutte le volte che ognuno di noi cerca, senza successo, di distaccarsi da quella che è la propria personalità e raffigurarsi in una dimensione spirituale differente.