Se amate Blood Command, Kvelertak e Turbonegro, non dovete farvi sfuggire per nulla al mondo il secondo album di questi dissoluti norvegesi che non hanno la minima attenzione di apparire educati e ben vestiti agli occhi dei loro fan e degli appassionati di musica rock in genere. L’accoppiata con Indie Recordings - etichetta che negli anni ha promosso gruppi del calibro di Audrey Horne, Sahg, Seigmen e Satyricon – è formidabile e ‘Mersmak’, mixato da Mike Schuppan (Paramore, Jimmy Eat World) si spinge fin dai primi minuti su livelli ancora più elevati rispetto all’esordio. Nella presentazione di questo disco si parla di un ibrido tra Editors, Foals e punk rock norvegese ma sinceramente etichettare materiale del genere non ha senso. Quello che invece è giusto sottolineare è l’attitudine di personaggi come Ørjan Nyborg Myrland e Markus Danjord, che nei mesi scorsi ha colpito pure Lars Urlich dei Metallica. ‘Homme Fatale’ è praticamente post-punk, ‘LÜTetro’ potrebbe essere stata tranquillamente rubata da un disco di Hank von Hell mentre ‘INDIÄ’ e ‘Bangkok NonStop’ hanno tutto per fare la voce grossa nella playlist di tutto il mondo. La line-up è cambiata in meglio – con l’aggiunta di Mads Ystmark degli Heave Blood And Die al posto di Hans Marius Mikkelsen e Viljar Ratama Dunderovic.- e non vediamo l’ora di trovarceli davanti ad un festival. Perché i Lüt salveranno lo scandi-rock!