I vecchi leoni sono tornati con l'ennesimo lavoro in studio in bilico tra progressive e epic metal e ancora una volta i giovani dovranno inchinarsi a chi ha difeso lo stendardo del metal italiano per più generazioni. I due membri storici Gianni Nepi, frontman dal timbro facilmente riconoscibile, e Paolo Ninci, drummer di una solidità spaventosa, sono responsabili della visione artistica dall'epoca di 'War Tears' e vengono ancora supportati da Francesco Sozzi, chitarrista dal grande tocco che è nella band dal '98 quindi può essere considerato ormai un veterano, e da Francesco Longhi, tastierista che aggiunge imprevedibilità ad un songwriting di stampo classico. Il concept su Pompei – descritto in maniera sublime da Paolo Girardi con uno dei suoi artwork migliori di sempre - ben si addice ad una scrittura che mantiene incatenato l'ascoltatore e si avventura in meandri sonori atavici senza però risultare eccessivamente nostalgica. Al contrario si ha la sensazione che i Dark Quarterer cerchino di dimostrare che l'unicità della loro proposta è trasportabile anche in un periodo storico come quello di oggi, nel quale il formato fisico ha perso consistenza e la musica non viene più ascoltata come un tempo. 'Vesuvius' e 'Gladiator' sono due tracce eccezionali ma il successore di 'Ithaca' – sempre per Cruz Del Sur che solo negli ultimi mesi ha dato alle stampe gli ottimi album di Old Mother Hell, The Neptune Power Federation e Pale Divine – va goduto nella sua compattezza. Perché quando la lava inizia a scendere copiosa dalle cime del vulcano l'alternativa è mettersi al riparo oppure godersi lo spettacolo.