Il nuovo album dei thrasher tedeschi – presentato alla grande grazie alla copertina di Joe Petagno - si traduce, nel bene e nel male, con il verso “Seeking out flesh, baptized in blood”, tratto da 'Sodom & Gomorrah'. Al di là dell'ironia del titolo, il gruppo guidato da Tom Angelripper è ancora affamato di sangue e carne come ad inizio carriera e questo è il motivo per cui tuttora viene idolatrato dai fan. Rispetto a Kreator e Destruction, che negli ultimi anni a fasi alterne sono riusciti comunque a togliersi delle soddisfazioni, i Sodom hanno sempre avuto maggiore continuità e pubblicare, in un periodo orrendo come questo, un disco del calibro di 'Genesis XIX' è motivo di orgoglio. Un altro pezzo grandioso è 'Indoctrination' e nel complesso non troviamo veri e propri filler in scaletta. Il cantato del leader è marcio come ai tempi d'oro e Siggi Bemm (Lacuna Coil, Tiamat) ha donato una grana eccellente alle chitarre. Il suono di batteria non è quello di alcune formazioni americane ma funziona e questo è ciò che conta. 'Euthanasia' e 'Dehumanized' sono altri apici del successore di 'Decision Day' ovvero il primo album con Yorck Segatz e Toni Merkel al posto di Bernd Kost e Markus Freiwald ed il primo album da quando Frank “Blackfire” Gosdzik è tornato nei ranghi – l'ultima sua apparizione in studio era risalente alla fine degli anni ottanta con 'Agent Orange' – portando quindi la formazione a quattro membri.