Al di là del featuring di Seraina Telli (Burning Witches, Dead Venus) per 'Something', forse il pezzo più strutturato e commerciale in carriera, il nuovo album degli svizzeri ha il pregio di mostrare tutti i sei anni impiegati per comporlo, arrangiarlo e registrarlo. Aspettarsi un disco in grado di resuscitare il power metal dalla crisi in cui è sprofondato da tempo sarebbe ridicolo, ma 'Ad Infinitum' è un lavoro maturo, ben confezionato e curato nei dettagli, prodotto come si deve e ricco di spunti interessanti. Spetta a 'Emergency' introdurre l'ascoltatore in un sound a metà tra tentazioni moderne e valori antichi, e 'Let's Have A Blast' sa tanto di dichiarazione di intenti. 'Emporium Of Dreams' e 'Glorious Nights' sono forse un po' troppo ambiziose per le effettive qualità tecniche dei musicisti in questione ma alla fine non sfigurano. La tensione viene spezzata soltanto dalla ballata 'Surrender' e la voce di Hene Muther è il risultato di numerosi ascolti di Mob Rules e Edguy. Sul web si legge qualcosa del tipo “i Crown Of Glory sembrano la classica band svedese” ma non lo sono, vengono dalla terra di Eluveitie, Coroner e Samael ed in qualche modo se la cavano.