Gli autori di ‘Zabraneta Planeta’, ancora oggi il loro migliore lavoro, si riaffacciano sul mercato con altre nove canzoni in bilico tra techno, post-punk e indie-pop, invettive liriche e melodie ballabili, dominate in lungo ed in largo dall’energia di Kristina Gorovska. In ‘NATO vleguva vo Skopje’ troviamo Volk Makedonski, in ‘Zloben Fank’ Stojche ed in ‘Ništo nema da nè razdeli’ addirittura Mike Watt e Toni Kitanovski ma i riflettori sono tutti su questa eroina che meriterebbe di essere conosciuta in tutto il mondo. La sua voce, sul lesivo drum beat dell’iniziale di ‘Retki Bilki’, impiega pochi istanti per stabilire una connessione con l’ascoltatore, a dispetto della difficoltà linguistica, e l’utilizzo di fiati, avvicina la musica dei Bernays Propaganda alla tradizione culturale del proprio paese. La produzione del chitarrista Vasko Atanasoski mette in evidenza tutte le influenze della band: dalla new wave inglese al sound corrosivo di Detroit, dall’indie rock americano al pop dei balcani. Un quinto full lenght che denota una maturazione ormai completa. Chissà se sarà la volta buona per sdoganare il dance-punk dei macedoni.