I greci si ispirano alle novelle di Edgar Allan Poe, nello specifico a ‘La Maschera della Morte Rossa’, e sfoderano un mix favoloso tra progressive metal, djent e metalcore, che potrebbe fin da subito spingerli al di fuori dei propri confini. Normalmente le band elleniche fanno fatica a sopravvivere in una scena priva di risorse ma in questo caso pare veramente di essere al cospetto di una realtà emergente proveniente da mercati più floridi come quelli australiani o scandinavi. ‘The Observatory’ è un concept sulla società attuale e sulla superstizione che affligge l’essere umano, è costituito di nove pezzi di elevato profilo tecnico ma anche piuttosto atmosferici e può vantare una produzione già competitiva con le uscite estere. L’ex Fallen Arise Chris Kontoulis impreziosisce col cantato ‘Dust In The Sky’ e ‘Frozen In Time’ e l’ingresso in line-up del bassista Aggelos Malisovas (anche lui ex Fallen Arise e attivo pure nei Daylight Misery), al fianco di Eleni Nota, ha reso più solida la sezione ritmica, uno dei punti deboli dell’EP ‘In Absence’. ‘The Way Back Home’ e ‘Ignorance/This Road Leads To Desolation’ altri due passaggi che confermano i Mask Of Prospero come una rivelazione da tenere sotto stretta attenzione.