Un esordio di gran classe quello del nuovo progetto di Conor Oberst dei Bright Eyes - se non li conoscete rimediate subito con il loro capolavoro ‘I'm Wide Awake, It's Morning’ - che assieme a Phoebe Bridgers, autrice un anno e mezzo fa di ‘Stranger In The Alps’ sempre su Dead Oceans, ha creato un ibrido perfetto tra indie folk, alt rock, elettronica e country. Un singolo come ‘Dylan Thomas’, accompagnato dal video di Michelle Zauner dei Japanese Breakfast, sarebbe sufficiente a regalare credibilità al duo americano ma l’intera scaletta, prodotta sotto la supervisione di Andy LeMaster, è contagiosa e capace di trasmettere un calore singolare. Il songwriting è strepitoso e non si ha mai la sensazione che sia stato inserito nell’album qualcosa in maniera forzata. Le melodie ci sono e sono al momento giusto, gli arrangiamenti sono freschi e le atmosfere descritte dalle liriche assicurano un trasporto emotivo notevole. ‘Sleepwalkin’ e ‘Service Road’ sono altri due pezzi carichi di urgenza e riflettono l’amore artistico scoppiato tra i due musicisti che hanno registrato assieme a Nick Zinner degli Yeah Yeah Yeahs, Wylie Gelber e Griffin Goldsmith dei Dawes, Carla Azar degli Autolux, Anna Butterss e Christian Lee Hutson. Quest’ultima ha messo mano anche a 'Chesapeake' e 'Forest Lawn' mentre Taylor Hollingsworth ha partecipato alla scrittura della conclusiva ‘Dominos’. Un viaggio improvvisato che sarebbe dovuto finire presto ma che, considerato il successo del tour, potrebbe durare più a lungo del previsto.