-Core
Basic Volume
Gaika
Warp
Pubblicato il 12/08/2018 da Lorenzo Becciani
Songs
01. Basic Volume
02. Hackers & Jackers
03. Seven Churches For St Jude
04. Ruby
05. Born Thieves
06. 36 Oaths
07. Black Empire (Killmonger Riddim)
08. Grip
09. Clouds, Chemist And The Angel Gabriel
10. Immigrant Sons (Pesos & Gas)
11. Close To The Root
12. Yard
13. Crown & Key
14. Warlord Shoes
15. Spectacular Anthem
Songs
01. Basic Volume
02. Hackers & Jackers
03. Seven Churches For St Jude
04. Ruby
05. Born Thieves
06. 36 Oaths
07. Black Empire (Killmonger Riddim)
08. Grip
09. Clouds, Chemist And The Angel Gabriel
10. Immigrant Sons (Pesos & Gas)
11. Close To The Root
12. Yard
13. Crown & Key
14. Warlord Shoes
15. Spectacular Anthem

Quando ho avuto la fortuna di imbattermi in Gaika Tavares dal vivo, due anni fa a Iceland Airwaves, avevo già consumato il primo mixtape 'Machine' ma non potevo rendermi conto completamente del suo potenziale. Ero rimasto colpito dai suoni, dal flow e dall'accento a metà tra South London e Caraibi, eppure mi mancava qualcosa. L'artista di Brixton, con 'Security' ed i due mini 'Spaghetto' e 'Spectacular Empire', nel frattempo ha consolidato la sua posizione nel movimento grime e ha firmato per Warp, non disdegnando divagazioni nel dubstep e nell'r&b, e adesso è pronto a prendersi tutto. Quel qualcosa che mi mancava era infatti la capacità di questo artista di imporsi per il proprio stile unico e futuristico, per il sorprendente modo di presentarsi, sia sul palco che sui social, in bilico tra le derive industriali ed il rap del ghetto di Tricky, per la facilità nell'interpretare la lezione di colleghi quali Young Thug e Raime. Una voce nera grandiosa, la migliore proveniente dal panorma anglosassone da quando debuttarono gli O Children di Tobias O' Kandi, ed un team di produzione da brividi in cui troviamo tra gli altri Jam City, Dre Skull, Sophie, Wildlife! e Buddy Ross. Sarebbe sufficiente la devastante 'Crown & Key' per consigliarvi l'acquisto dell'album ma così facendo non descriverei in maniera coerente l'impatto globale di un album che cresce di ascolto in ascolto, politico eppure tendente al dancefloor, scevro da compromessi e sperimentale, ipnotico e maledettamente commerciale. La title track è invasa di droni e bassi giganteschi ed il macabro incipit è di quelli che rimane subito in testa (“Blind and burned, naked and black in a white man's world”). Alcuni passaggi sferzano verso l'hip hop, altri si ergono possenti su scheletrici beat e strutture metalliche che lasciano spazio a rituali apocalittici ('Yard'), isterie ('36 Oaths') e addirittura liturgie ('Seven Churches For St. Jude'). 'Hackers & Jackers' e 'Born Thieves' scavano un solco con il passato, 'Black Empire (Killmonger Riddim)' e 'Clouds, Chemist And The Angel Gabriel' sono invece la prova di quanto si sia evoluto questo artista. La trap torna in 'Warlord Shoes' in attesa che 'Spectacular Anthem' serri le fila. Anche se non siete avvezzi ad i suddetti generi non perdete l'occasione di misurare le vostre conoscenze in un ambito che, almeno all'inizio, non sarà certamente confortevole. Ricordo un adesivo dell'etichetta di Rødhåd che citava “Dystopian is watching you”. Quel monito si è davvero materializzato.

Gaika
From UK

Discography
Basic Volume (2018)