A due anni da 'A Flourish And A Spoil' il quartetto indie statunitense sembra essersi ripulito rimuovendo quasi totalmente quella tensione punk che caratterizzava la prima prova in studio. Le influenze new wave adesso sono decisamente spiccate e le tastiere hanno assunto un ruolo determinante nell'economia di un suono ambizioso. L'iniziale 'If Before I Wake' ricorda gli Arcade Fire ma anche qualcosa dei Liars e il tocco di John Congleton (Cloud Nothings) stavolta si sente meno; buona metà dell'album è stata infatti autoprodotta con l'aiuto di Keith Abrams dei Pine Barons. 'Violet' e 'Point' vedono la partecipazione di Zoe Reynolds dei Kississippi, 'Ordinary Day' è un buon singolo che potrebbe spalancare qualche porta in più però la seconda parte scade presto nell'anonimato e nel complesso 'Popular Manipulations' non entusiasma. Forse i The Districts non riusciranno mai ad arrivare in cima alle classifiche, forse con il prossimo full lenght aggiusteranno il tiro ma ciò non cancella una certa delusione di fondo.