Una bellissima copertina introduce il terzo lavoro in studio di una band, attiva dalla prima metà degli anni novanta, che rappresenta uno dei tesori nascosti della scena black norvegese. Per i meno esperti inizialmente il chitarrista Alexander Nordgaren, poi dal vivo coi Mayhem, si occupò delle parti cantate danneggiandosi però le corde vocali e venendo sostituito al microfono dal drummer e tastierista Svein Egil Hatlevik, ex-Dødheimsgard. Con in passare del tempo, vista anche l’attività tutt’altro che continua, i Fleurety si sono spinti verso un progressive metal ricco dalla componente avanguardistica accentuata e adesso, dopo avere rilasciato la compilation ‘Inquietum’ e a diciassette anni da ‘Department Of Apocalyptic Affairs’, danno alle stampe un dodici pollici di struggente bellezza e poco più di quaranta minuti di durata. Nella prima facciata spiccano la title track, ‘The Ballad Of Copernicus’, che scatenerà tanta invidia da parte dei Solefald, e ‘Trauma’, perfetta come contro-colonna sonora del film di Dario Argento mentre nella seconda è la superba ‘Ritual Of Light And Taxidermy’ a dominare. Solo ‘Lament Of The Optimist’, ‘Future Day’, molto Samael, e ‘Ambitions Of The Dead’ hanno una durata standard ma di certo non seguono le caratteristiche dei singoli che conosciamo. Una vera gemma per tutti gli appassionati del genere ed in senso lato del vinile. Il demone è tornato.