-Core
Soft Boys Club
Prendersi Cura
Pubblicato il 09/05/2024 da Lorenzo Becciani

È in uscita il 17 maggio per Futura Dischi "Prendersi cura", il debut album del Soft Boys Club. Il disco segue la pubblicazione dei primi singoli Internet, Zidane, Pavlov e Confronto/Fuga, che hanno acceso le luci sul progetto nato da un'idea di Roberto Checchi, Federico Cavaglià (Nobody Cried For Dinosaurs), Loris Giroletti (L’Officina Della Camomilla) e Federico Ronchini (Earthist).

Il Soft Boys Club annuncia inoltre le prime date del tour di presentazione di Prendersi cura: 
16/05 @ R’n’R - Milano
18/05 @ Edonè - Bergamo
24/05 @ Cas’Aupa - Udine

Prendersi Cura: di noi, degli altri, dei ricordi e del futuro. Una missione che il Soft Boys Club si è dato con il disco d’esordio, come punto d’arrivo di un percorso. Nove brani che la band ha scritto per raccontare la propria generazione, i millennial, attraverso l’approccio del movimento femminista “personale è politico”. Riflessioni e stralci tratti dalle vite di membri virtualmente anti-capitalisti, ma attivamente complici in un sistema al quale loro stessi cercano di sfuggire. Ricordi di un futuro perduto ispirati dagli scritti di Mark Fisher e accompagnati da riferimenti pop cantati su strumentali post-punk d’ispirazione emo.

Trascina il disco la title-track: "Prendersi cura è un brano post-punk dalle chiare influenze emo, un manifesto nel quale indichiamo la comunità come unica soluzione ai problemi personali e collettivi che affrontiamo tutti i giorni. "L’altro” non come muro di cinta ma come porta per entrare nel mondo."

In una consapevole scelta della band di dare maggiore esclusività alla musica "fisica", la versione in cassetta del disco è impreziosita dal featuring con Materazi Future Club nel brano Flop, in un “derby” fra i due club milanesi della scena post-punk. Flop è un brano volto a normalizzare il fallimento come parte inevitabile del processo creativo e di crescita delle persone attraverso un parallelismo con Roberto Baggio, considerato uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi ma con l'eterno rimorso di aver sbagliato il rigore che valse l’eliminazione dell'Italia dalla finale dei Mondiali del '94 contro il Brasile.