-Core
Ordahlia Nera
Italia
Pubblicato il 17/11/2023 da Lorenzo Becciani

Come avete deciso di chiamarvi Ordahlia Nera e quali sono state le prime mosse? 
(Ivo Ricci) Prima di tutto devo precisare che queste canzoni sono molto date. In pratica le avevo scritte dieci anni fa, ma non trovavo i cantanti giusti per farle uscire. Quando ho ascoltato la voce di Vanna mi sono letteralmente innamorato di lei e così abbiamo iniziato a lavorare sul serio all’album.  Nonostante sia la sua prima esperienza nel metal si è dimostrata subito all’altezza e ha scritto delle liriche incredibili. 
(Vanna Basso) Inizialmente volevamo chiamarci Ordalia. Mi piaceva come suonava però poi abbiamo scoperto che c’erano altri gruppi che si chiamavano così, tra l’altro italiani, e così abbiamo leggermente modificato il nome e aggiunto il termine nera, in omaggio alla Dalia Nera, di cui parlo in ‘Elizabeth Ann Short’. Ci piaceva sottolineare che siamo italiani e poi usare termini come “black” o “dark” sarebbe stato piuttosto banale a nostro modo di vedere.

Però nella presentazione della band si parla di dark symphonic metal band. È curioso perché il symphonic metal è già di per sé un genere abbastanza gotico in generale. Avete voluto sottolineare questa componente oscura?
(Vanna Basso) Credo sia dovuto soprattutto ai testi. Parlano di esperienze personali decisamente cupe, anche se poi hanno quasi tutti risvolti positivi. Sono dark perché si rifanno a sentimenti che provavo in un certo periodo della mia vita. Ho sempre preso nota dei pensieri che mi venivano in mente e scrivevo poesie anche in passato. Quando ho conosciuto Ivo questo aspetto si è evoluto. È stato come una sorta di rinascita. Ho sempre cantato, facendo parte di varie orchestre e suonando  dal vivo, ma in precedenza non mi sentivo abbastanza bella o comunque all’altezza. In tanti mi dicevano che avevo una bella voce ma quando non ti piaci è difficile convincersene. Ivo mi ha spinto a scrivere testi nonostante gli abbia confessato di non averlo mai fatto e così ho provato ed è andata bene. Il lavoro più complesso ha riguardato la lingua inglese, perché non volevo essere banale. Ogni testo mi appartiene nel profondo. Ce n’è uno in cui parlo di mio padre, un altro di un incendio nel bosco mentre quello di ‘Bloody Nightmare’ è sulla guerra.

La line-up è sempre stata questa o si è evoluta negli anni?
(Ivo Ricci) In realtà siamo partiti da un anno circa, anche se ho composto le canzoni diversi anni fa. Il disco è appena uscito e ne siamo veramente orgogliosi. Ancora la gente deve conoscere ma da gennaio dovremmo partire a suonare dal vivo. Con Michele De Ponti e Alex “Raven” Colombo ci conosciamo da tempo e abbiamo condiviso l’esperienza dei Betoken, mentre Edo Sala non lo conoscevo prima di un anno fa. Ci siamo incontrati ad un concerto e ho pensato che un batterista del suo spessore fosse perfetto per il nostro progetto.

Cosa avete chiesto a Pietro Foresti in termini di produzione?
(Ivo Ricci) Guarda devo essere onesto. Gli abbiamo lasciato carta bianca. Conoscendo le sue qualità di produttore ci siamo fidati dei suoi suggerimenti. 
(Vanna Basso) L’unico input che gli abbiamo dato è stato sulle parti orchestrali perché volevamo che i suoni fossero più veri possibili. Non avendo a disposizione una vera orchestra è stata una sfida. In alcuni punti ci piacevano gli archi ma meno i fiati e così via. Però alla fine siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo.

Quanto avete impiegato a registrare l’album?
(Ivo Ricci) Relativamente poco. Nel giro di due settimane avevamo completato le registrazioni. È stato un processo rilassato. Ad una certa età ci piace fare le cose con calma.
(Vanna Basso) Per le voci sono serviti tre giorni di full immersion.

Come è nato il contatto con Universal Music? Essere distribuiti da una major non è semplice per un gruppo metal italiano..
(Vanna Basso) Siamo entrati in contatto con Andrea Dulio tramite Pietro Foresti. É un manager internazionale con diversi gruppi che sono sotto Universal. Quando ha ascoltato il disco non solo gli è piaciuto ma ha subito capito che si trattava di una produzione importante e così ha deciso di proporci all’etichetta. 

Sono molto curioso su come trasporterete il materiale dal vivo.
(Ivo Ricci) Di sicuro dovremmo usare delle basi perché per riprodurre le parti orchestrali servirebbero troppi musicisti sul palco. In ogni caso vogliamo crescere piano piano. Per ora un tour da headliner sarebbe difficile da organizzare. É troppo presto e così cercheremo di apparire in qualche festival o suonare di supporto ad altre band. Per ora abbiamo parlato con alcuni gruppi amici come per esempio i Drakkar.

Parlate dell’Italia, ma secondo me questo progetto ha un potenziale importante, soprattutto all’estero.
(Vanna Basso) Ci stiamo lavorando. Non è facile perché siamo un nome nuovo, anche se il symphonic metal è un genere che va ancora bene. Vogliamo partire bene e poi cercare di allargarci il più possibile, sperando che la nostra musica venga apprezzata.

Qual è la traccia chiave del disco?
(Ivo Ricci) Io dico ‘Bloody Nightmare’. Per me è la più rappresentativa. 
(Vanna Basso) Personalmente amo molto ‘Follow This Path’. É stata la prima che Ivo mi ha fatto ascoltare, perché inizialmente la sua idea era di coinvolgere più cantanti, e me ne sono subito innamorata. Resterà per sempre nel mio cuore. 

Parliamo adesso di ‘Elizabeth Ann Short’. 
(Vanna Basso) Quando l’ho ascoltata mi è sembrato di essere all’interno di uno di quei thriller che amo tanto. Ho dedicato il testo alla Dalia Nera per vari motivi. Intanto perché è una storia drammatica e bellissima poi perché è una figura che rappresenta la fragilità delle donne. Purtroppo quando sentiamo notizie su femminicidi la vittima viene spesso incolpata di essere una poco di buono o comunque vista sotto un lato negativo. Non mi è mai andata giù questa cosa. Ho voluto ridare dignità a queste persone.  
(Ivo Ricci) Tra l’altro il testo non descrive l’omicidio, ma parla proprio di lei. 
(Vanna Basso) Sì, parla di lei e poi nella seconda parte si capisce che questa giovane ragazza sognatrice, come tutte del resto quando si ha poco più di vent’anni, si è imbattuta nel diavolo. Capisce di aver dato fiducia alla persona sbagliata e si sente tradita e impotente.

Dove avete girato il video?
(Vanna Basso) Questa è una storia bellissima! Siamo andati a vedere una mostra di Alessandro Carozzi in una loggia massonica di Milano. Non solo ci siamo invaghiti dell’opera che trovi in copertina, ma siamo rimasti rapiti dalla location. Abbiamo chiesto se fosse possibile scattare foto e non pensavamo che si potesse girarci qualcosa e invece ci hanno dato disponibilità. Il problema adesso sarà per i prossimi video perché trovare una location altrettanto bella non sarà semplice. 
(Ivo Ricci) Per il momento usciranno dei lyric video molto belli, girati sempre da Fabio Bruno, con parti girate e non solo immagine fissa e testo. 

Quanto è difficile distinguersi in un ambiente come il symphonic metal?
(Vanna Basso) Per noi è importante avere un’identità e non cadere negli stereotipi. Quando Pietro ci ha chiesto dei riferimenti per capire il sound che volevamo è stato difficile dare una risposta. Tutti noi abbiamo delle band preferite, ma non vogliamo copiare nessuno. Personalmente adoro i Within Temptation e la voce di Sharon Den Adel, ma i Within Temptation di oggi sono molto diversi da quelli di inizio carriera o di ‘The Unforgiving’, un album che adoro, quindi è tutto aleatorio. 
(Ivo Ricci) Trovo che l’album pubblicato dai Rage con la Lingua Mortis Orchestra sia un capolavoro assoluto e quindi avevo un’idea precisa nella mente quando ho scritto le canzoni, ma non ci interessa sfondare o fare soldi. Vogliamo fare il nostro percorso e suonare dal vivo, senza voli pindarici. 

Si è già creato un bel rapporto con i fan?
(Vanna Basso) Una ragazza tedesco ci ha chiesto di mandarle gli autografi e abbiamo ricevuto tanti complimenti.
(Ivo Ricci) Stiamo ricevendo tante richieste del supporto fisico. Usciranno sicuramente i vinili mentre per i cd dovremmo capire quali numeri riusciremo a fare.

 

Ordahlia Nera
From Italia

Discography
Mask Of Broken Glass - 2023