-Core
Eleine
Svezia
Pubblicato il 22/07/2023 da Lorenzo Becciani

Ogni album uscito nel 2020 è nato sfortunato. Pensate che il potenziale di ‘Dancing In Hell’ sia stato sottostimato?
(Rikard) E’ un rischio che sapevamo di prenderci. Siamo comunque molto soddisfatti del risultato finale e rimane il nostro bestseller fino ad oggi quindi non possiamo lamentarci.  
(Madeleine) Le recensioni sono state eccezionali e la nostra fanbase è cresciuta tantissimo. Anche se tutto è stato rinviato di mesi a causa della pandemia non rimpiangiamo niente.

Mentre aspettavo l’intervista controllavo i vostri account social e andate molto bene. Li seguite personalmente?
(Rikard) Io seguo il dieci per cento. Il resto fa tutto Madeleine, ma mi sono promesso di migliorare.

Ovviamente preferiamo vedere le sue foto.
(Madeleine) Ahahah… credo l’importante sia pubblicare sempre contenuti interessanti. 
(Rikard) E’ un modo anche per capire da dove proviene la gente che ci segue. Abbiamo fan che ascoltano musica molto diversa.

Quali sono i vostri mercati maggiori a parte la Scandinavia?
(Rikard) In Nord America stiamo andando molto bene e le persone ci chiedono di tornare, dopo le date che abbiamo fatto con i Moonspell. Ci piacerebbe suonare nche in Sud America. Credo che ogni band abbia il suo fan che le chiede di suonare in Brasile!

Cosa volevate cambiare con ‘We Shall Remain’?
(Rikard) Abbiamo creato il materiale senza farci condizionare da niente. È stato tutto molto naturale. Tutte le volte che scrivo qualcosa ed esco dalla mia comfort zone non mi ricordo cosa ho scritto e devo impararlo di nuovo. A volte è impossibile e questo è uno degli aspetti più divertenti del processo. 
(Madeleine)  Non vogliamo limitarci. Non ci interessa pubblicare una hit o un pezzo di un genere particolare. Deve nascere tutto in maniera spontanea.

Qual è la traccia chiave?
(Madeleine) Ci sono tracce che sono nate per essere “sorelle”, ma non abbiamo seguito un template in particolare. 
(Rikard) Vogliamo che le persone sentano la musica esattamente come la sentiamo noi. Ci sono tanti fan che non si curano affatto delle liriche.

È stato difficile scegliere i singoli?
(Rikard) Sì, perché tutti i pezzi hanno delle dinamiche che ci piacciono. Personalmente adoro ‘Never Forget’, è groovy, melodica, oscura, molto tecnica ma anche immediata.

‘Stand By The Flame’ per esempio è totalmente diversa da ‘Promise Of Apocalypse’. 
(Madeleine) E’ sempre difficile scegliere un pezzo che rappresenti un album. Sono molto legata alla title track perché contiene un po’ tutto quello amiamo.

Perché avete scelto un titolo come ‘We Shall Remain’?
(Rikard) Riguarda tutte le difficoltà che una persona deve superare. Può essere legato alla pandemia ma anche ad altre problematiche.

Quale è stato il momento più eccitante delle sessioni di registrazione?
(Madeleine) Ti voglio raccontare una cosa di ‘Blood In Their Eyes’. Venivamo da un tour di sette settimane che era stato posticipato di un anno. Non avevamo tempo di finire l’album e quel periodo è stato molto stressante. Ci siamo dovuti spostare in un altro studio per le parti vocali e dovevamo finire tutto in fretta. Una volta finito, quando mancavano dieci minuti, ci siamo resi conto che non avevamo registrato le parti growl di ‘Blood In Their Eyes’. L’intera essenza del pezzo sarebbe andata persa. É stato “interessante”.

Pensate che symphonic metal si stia muovendo nella giusta direzione?
(Rikard) Per ogni genere c’è un sottogenere che a sua volta ha altri sottogeneri al suo interno. Alla fine è metal. É difficile determinare quale sia la giusta direzione per un certo tipo di musica. Album dopo album la nostra mentalità ci ha permesso di crescere senza seguire troppe regole. 
(Madeleine) Non siamo una band di stampo classico e ci sono tante band symphonic metal che non ci seguono. Evidentemente non pensano che siamo adatti a suonare con loro. Per me è triste. Alla fine, come dice Rikard, è metal. Gli Amaranthe sono fantastici. Non saprei definirli, ma sono gli Amaranthe. Noi cerchiamo di distinguerci alla stessa maniera. Personalmente ascolto thrash e black e sono influenzata da anime e videogiochi.

Vi considerate più una metal band svedese o internazionale?
(Rikard) Abbiamo amici nella scena svedese, ma ci riteniamo una band internazionale.
(Madeleine) La scena qui è molto piccola. Ci conosciamo tutti. Un po’ come in Finlandia.

Cosa avete ascoltato di recente di interessante?
(Madeleine) Mi piacciono molto i Defacing God, che sono danesi. Anche i portoghesi Gaerea.

 

Eleine
From Svezia

Discography
Eleine - 2015
Until the End - 2018
Dancing In Hell - 2020
We Shall Remain - 2023