-Core
Hamfarir Hugans
Drungi
Self Produced
Pubblicato il 14/04/2024 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Alda
2. Þoka
3. Ófærð
4. Skriða
5. Frost
6. Skjálfti
7. Kvika
8. Myrkur

Nella speranza che Iceland Airwaves torni ai fasti di qualche anno fa e di conseguenza di tornare a visitare quelle terre incredibili al più presto, sulla scena islandese irrompe questa band che riprende il lato più stoner e aggressivo dei mitici Sólstafir fondendolo con retaggi black, doom e speed metal. Sono sufficienti pochi secondi di ‘Alda’ per rendersi conto dello spessore di questi musicisti che puntano su testi ispirati dalla Natura e tentano di evocare emozioni primordiali, senza risultare per forza nostalgici o retrogradi. Semplicemente da brividi la voce di Sjafnar Björgvinsson, da Mosfellsbær dove si trova il Sundlaugin Studio dei Sigur Rós, ed il basso, maledettamente influenzato dai Tool, di Magnus Addi Olafsson, ma l’intero impianto strumentale è da brividi. D’altra parte in Islanda succede così. Salta fuori una band e spacca come se si trattasse di una formazione in piedi da dieci anni e con tre-quattro dischi alle spalle. ‘Hamfarir Hugans’ è magnifico, totalmente imprevedibile e potentissimo. Mi auguro che vi spinga ad approfondire un movimento che non ha eguali e che per ogni singolo genere può vantare, a dispetto di una popolazione ridotta e in costante diminuzione, un numero tangibile di artisti in grado di primeggiare a livello internazionale. I sette minuti di ‘Þoka’ e ‘Kvika’, che anticipa la chiusura sensazionale di ‘Myrkur’, contrastano con le più dirette ‘Skriða’ e ‘Frost’. A produrre e mixare il materiale è stato Stephen Lockhart, che ricordiamo a servizio di tante band estreme (Svartidauði, Auðn, Wesenwille, Altari..) ma anche di Ólafur Arnalds ed è anche grazie a lui se l’anima rock n’ roll, soprattutto dei chitarristi, emerge in un ibrido di musica pungente tanto riuscito. 

Songs
1. Alda
2. Þoka
3. Ófærð
4. Skriða
5. Frost
6. Skjálfti
7. Kvika
8. Myrkur
Drungi
From Islanda

Discography
Hamfarir Hugans - 2024