-Core
Iceland Airwaves 2016 - Saturday

Nel giorno di Björk vi assicuro che tutto è sembrato surreale. Nulla poteva essere uguale a prima dopo la salita al trono della regina. Tante persone si sono dirette al Valshöllin per saltare fino a tarda ora al ritmo di hip hop. r&b e elettronica con Unge Ferrari, Digable Planets, Glacier Mafia, sxsxsx, Aron Can e Úlfur Úlfur accolti come star. Volumi assordanti e tanto di quel casino che si percepiva anche nel centro della città. Alla Silfurberg dopo l'eccellente set dei Tonik Ensemble è toccato agli FM Belfast mandare fuori di testa migliaia di persone che hanno ballato e urlato per più di un'ora senza alcun freno. Árni Rúnar Hlöðversson è una forza della natura e le scenette sul palco accompagnano una serie di dance hit di fronte alle quali non è materialmente possibile stare fermi. L'assenza di pause e mixaggi assurdi hanno reso a pezzi le mie povere gambe provate da interi giorni passati a correre dappertutto e singoli come 'I Can Feel Love', 'Underwear' e 'I Don't Want To Go To Sleep Either' sono stati celebrati come inni da stadio. Interessante anche il piano del Gamla Bíó con Adia Victoria, Kate Tempest e Gangly che hanno messo alla prova la duttilità e l'intelligenza della platea prima che la biondissima Sykur mandasse tutti a letto. Anche in questo caso si può parlare di già sentito ma è difficile farne a meno. All'Iðnó si sono fatti apprezzare Dalí, Anna Meredith e Lowly mentre all'Húrra Gaika ha steso chiunque con la sua voce pazzesca e sonorità nel limbo tra hip hop, dubstep, trap e drum n' bass. La sua presenza sul palco è disarmante, il flow sembra quello di un rapper della West Coast ma il suo amore per la scena elettronica inglese di inizio millennio permette di distinguerlo nella ricca concorrenza. A seguire è toccato a Futuregrapher e Trptych costringere me e altre “solo travelers” alle ore piccole con un'immersione totale nell'industrial, nella techno berlinese e nell'ambient. Il pomeriggio Möller Records è stata protagonista di una coraggiosa programmazione con Gunnar Jónsson Collider e einarIndra, Bedroom Community ha proseguito la festa con i Liima ed i Fufanu hanno messo a rischio l'incolumità delle persone al Bar Ananas. I più indecisi hanno potuto scoprire Conner Youngblood e Soffía Björg all'Alda Hótel, Glowie all'American Bar, Josin al CenterHotel Arnarhvoll e Úlfur Úlfur dietro i tavoli del Laundromat Cafè. Personalmente mi sono diretto al KEX Hostel e ho goduto della migliore performance dei Mammút al festival. Katrína Kata Mogensen è cresciuta ancora come cantante, la sua prova è tentacolare e nervosa, la sua voce unica. 'Salt' è un gran pezzo ma anche l'anteprima del successore di 'Komdu Til Mín Svarta Systir' è apparsa gigantesca. Col nuovo disco in uscita a fine mese ne sapremo di più ma di sicuro questa è una band in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo. Mi riferiscono che le RuGl hanno riscosso un notevole successo al Landsbankinn e che pure Kælan Mikla e Una Stef abbiano fatto bene. Al NASA Auður, Þórunn Antónía e la bellissima Mabel, sentiremo sicuramente parlare di lei, hanno offerto produzioni più pop e melodie di ampio respiro per coloro che avevano bisogno di disintossicarsi da tanta elettricità. Il Dillon ha avuto problemi a contenere tutta la gente che voleva assistere alla performance di Sturla Atlas, molto più studiata e orientata verso r&b rispetto all'anno scorso, e il Gaukurinn ha giocato sporco inserendo i Tófa in prima serata e costringendo in molti a saltare la cena. Nel buio e nel caldo soffocante, Allie Doersch ha dato ancora prova della sua bravura. Una “fightgirl” in tutto e per tutto. 

Parole di Lorenzo Becciani