-Core
Beast In Black
Finlandia
Pubblicato il 02/11/2021 da Lorenzo Becciani

Perché hai scelto un titolo del genere?
Abbiamo scelto una cover che rappresentasse una transizione tra quello che abbiamo pubblicato in passato ed il contesto lirico attuale. 'Dark Connection' è il riflesso di un'atmosfera cyberpunk e dell'idea di vivere in un modo con strane connessioni, robot che hanno strani comportamenti ma possiedono la stessa empatia degli esseri umani. 

Quando hai iniziato a comporre il nuovo materiale?
All'inizio dell'anno scorso ho cominciato a finalizzare alcune idee che avevo già in mente ai tempi della realizzazione del secondo album e nel giro di poche settimane sono arrivate nuove idee. A quel punto ho lavorato ai testi ed ai video. É stato un processo molto più complesso rispetto al passato e non solo per i problemi tecnici che abbiamo avuto in estate, quando è arrivato il momento di registrare. A livello di mixaggio ci siamo davvero resi la vita difficile ma, considerato che l'uscita è stata ritardata a causa della pandemia, ho avuto tempo di aggiungere qualche parti di chitarra o synth e modificare la parte strumentale di 'Highway To Mars', ma niente di eccessivo. Una cosa che ci tengo a precisare è che non ho scelto volutamente un suono retro-futurista per l'album ma è nato tutto in maniera naturale. 

Qual è stato il contributo di Yannis stavolta?
Non è cambiato molto rispetto al precedente album perché lavoriamo quasi sempre separati, ma sicuramente quando si è trattato di registrare le voci è stato più complicato. In ogni caso cerco sempre di consegnargli un pezzo completo e in seguito lui propone delle modifiche o aggiunge delle armonie. Per registrare le voci abbiamo avuto bisogno di circa quattro mesi e poi è venuto a trovarmi in studio per due settimane circa quando mi sono occupato del mixaggio.

L'ispirazione non è più soltanto legata a Berserk ma anche al mondo del cyberpunk.. 
C'è ancora una componente legata a Berserk e sarà sempre presente nei nostri lavori in studio. Tre canzoni di 'Dark Connection' ovvero 'Dark New World', 'To The Last Drop Of Blood' e 'Broken Survivors' sono legate a quel mondo, ma tre anni fa circa ho deciso che quest'album sarebbe stato il nostro album cyberpunk. È stato un processo molto spontaneo e ho pensato fosse un modo per evolverci ed allo stesso tempo sperimentare nuove tecniche di composizione. Non è una novità per me perché anche i primi due album dei Battle Beast trattavano l'argomento. L'aspetto legato ai video ha contato molto in tutto il processo. Stavolta non suoniamo nei video ma ne facciamo parte. Ho scritto l'intera scenografia con l'aiuto di  Katri Koppanen, ispirandomi a Blade Runner così come a anime  del calibro di Armitage III, Akira o  Battle Angel Alita. Focalizzarci sulla relazione tra esseri umani e androidi ha reso la nostra musica più robotica ma non ci siamo comunque snaturati. 

Un modo per ottenere una connessione oscura con i vostri fan? 
Niente di oscuro. Il nostro rapporto con i fan è bellissimo e onesto al cento per cento. Cerco di rispondere a tutte le richieste che mi vengono fatte oppure ai commenti sulle discussioni nelle nostre pagine. Non è semplice perché nel giro di pochi anni siamo riusciti ad avere un grande seguito, ma fa parte del mio lavoro e ringrazio ogni giorno tutte le persone che supportano il progetto fin dall'inizio. Senza di loro probabilmente non saremmo riusciti a pubblicare tre album. 

Possiamo affermare che 'One Night In Tokyo' è il vostro migliore singolo di sempre?
Il nostro secondo album 'From Hell With Love' ha ottenuto un eccellente riscontro e quindi avremmo potuto benissimo pubblicare un altro album senza cambiare niente. Noi però non ragioniamo in questo modo. Non includiamo nessun pezzo in scaletta se non siamo convinti al cento per cento. Per quanto riguarda il singolo, credo che sia ovvio che in 'Dark Connection' ci sia una presenza maggiore di synth. 'One Night In Tokyo' è il pezzo in cui regna il maggiore equilibrio tra questa nuova dimensione della band e le nostre vecchie influenze legate al power ed all'heavy metal in generale. Il resto è questione di songwriting perché quando inizio a scrivere un pezzo non so mai esattamente come sarà alla fine, se sarà inserito in un album oppure se verrà messo da parte. 

L'album si chiude con le cover di 'Battle Hymn' dei Manowar e 'They Dont' Really Care About Us' di Michael Jackson.. 
So cosa vuoi dirmi. In tutte le interviste mi hanno detto che una cover dei Manowar è qualcosa di normale mentre una di Michael Jackson è strana. Per me invece è assolutamente normale. Ho scelto uno dei suoi pezzi migliori e uno dei primi che ho suonato alla chitarra. L'idea di realizzare la cover è nata due anni fa con Yannis nel backstage ed in tutto questo tempo mi sono reso conto che le liriche hanno assunto un'importanza maggiore di quella che avevano quando sono state composte. 

(parole di Anton Kabanen) 

Beast In Black
From Finlandia

Discography
Berserker (2017)
From Hell With Love (2019)
Dark Connection (2021)