-Core
Die Apokalyptischen Reiter
Germania
Pubblicato il 31/08/2021 da Lorenzo Becciani

È sempre stato difficile classificarvi. Dopo ‘The Divine Horsemen’ lo sarà ancora di più.
Sì, sono d’accordo. Magari manderemo qualcuno in confusione con questo tipo di registrazione. Non abbiamo pensato un album classico ma un esperimento. Noi stessi non sapevamo come sarebbe venuto fuori e se avrebbe funzionato o meno.  

Come è nata l’idea?
In realtà l’idea è nata diversi anni fa. Più o meno dieci anni fa mentre eravamo in tour. A volte quando stai in studio per tante settimane rischi di perdere in spontaneità. Così ci siamo imposti di stare chiusi in studio per due giorni senza alcun limite. Abbiamo registrato tantissimo materiale.

É stato difficile scegliere il materiale?
Probabilmente è stato l’aspetto più complicato. Nessuno di noi sapeva cosa fare di cinquecento minuti di musica che avevamo registrato. Ci ha dato una mano Alexander Dietz degli Heaven Shall Burn, che oltre ad essere un eccellente produttore è un grande amico. Si è presentato in studio con un sacco di strumentazione come vecchi microfoni e amplificatori. È stato tutto il tempo con noi. Mentre suonavamo se ne stava sul divano a bere birra o vino, ma alla fine è stato fondamentale per rendere ‘The Divine Horsemen’ qualcosa di concreto.

‘Nachtblume’ è una delle tracce più interessanti e, come suggerito da Nuclear Blast, un omaggio al black metal. Chi è tra di voi il maggiore appassionato di black metal?
Sono io ma anche Fuchs ama i classici del genere. ‘Nachtblum’ è nata da dieci minuti di jam ed essendo il pezzo più vicino a qualcosa di davvero metal e atmosferico non mi stupisco che l’etichetta abbia deciso di utilizzarla per promuovere la release. 

Cosa puoi dirci invece di ‘Children Of Mother Night’?
É una sorta di anticipazione del nuovo full lenght che abbiamo già registrato e che dovrebbe uscire nei primi mesi del prossimo anno. É un pezzo più mistico e lento rispetto al resto del materiale e quindi l’abbiamo inserito in ‘The Divine Horsemen’ per regalare qualcosa di speciale ai nostri fan. 

Pensi che uscirà mai un secondo capitolo di ‘The Divine Horsemen’?
Non saprei dirti. Credo che rimarrà qualcosa di veramente unico nella nostra discografia. Invece di pubblicare un best of oppure una raccolta di b-sides, per festeggiare l’anniversario dei venticinque anni dal nostro primo demo, abbiamo scelto di registrare un album di totale improvvisazione ma adesso siamo concentrati sulla ripresa dell’attività live e sul successore di ‘Der Rote Reiter’.

Come avete vissuto la pandemia?
Stiamo tutti bene ma è stato un anno e mezzo terribile. Non potere andare in tour ci ha messo in grande difficoltà. Oltre a perdere tanti soldi, abbiamo spezzato la routine di suonare insieme. Per partecipare a grandi festival devi conoscere tanti trucchi, imparare le canzoni alla perfezione e integrarti con gli altri musicisti come in un meccanismo perfetto. Questo si perde inevitabilmente senza fare pratica e quindi non sarà facile ripartire. 

Cosa ricordi di ‘Firestorm’?
Avevo suonato in tante altre band prima dei Die Apokalyptischen Reiter ma nessuna di esse mi aveva trasmesso la sensazione che sarebbe potuta andare lontano. Con ‘Firestorm’ è stato tutto diverso. Abbiamo speso un sacco di soldi per registrarlo ma eravamo convinti di riuscire a suonare fuori dalla Germania. 

Cosa hai ascoltato di interessante di recente?
Potrò apparire un vecchio nostalgico ma le cose migliori continuano a provenire da vecchie band come Sepultura, Gojira e Meshuggah. Anche i primi dischi degli Slayer funzionano sempre. 

(parole di Volk-Man) 

Die Apokalyptischen Reiter
From Germania

Discography
Soft & Stronger (1997)
Allegro Barbaro (1999)
All You Need Is Love (2000)
Have A Nice Trip (2003)
Samurai (2004)
Riders On The Storm (2006)
Licht (2008)
Moral & Wahnsinn (2011)
Tief. Tiefer. (2014)
Der Rote Reiter (2017)
The Divine Horsemen (2021)
Wilde Kinder (2022)