-Core
Sami Yaffa
Finlandia
Pubblicato il 23/08/2021 da Lorenzo Becciani

Ciao Sami, dove ti trovi adesso?
Ho fatto un paio di show questa settimana e mi sono preso qualche giorno libero. Ho una baita fuori Helsinki e me ne sto tranquillo col mio cane a pescare. 

Prima di tutto congratulazioni perché il nuovo album è spettacolare. A colpirmi non è stato tanto il valore dei pezzi quanto la loro varietà.
Ti ringrazio. In tanti mi stanno dicendo che sembro un giovane musicista. É bello sentirlo dire.

Cosa ti ha spinto a pubblicare un lavoro solista dopo tanti anni?
Non è mai troppo tardi. In passato ho avuto sempre grandi musicisti accanto a me e non ho mai sentito la necessità di pubblicare del materiale che fosse solamente mio. Più o meno nel 2014-2015 ho iniziato a mettere da parte qualcosa, alcune idee che non andavano bene per Michael Monroe e che piano piano sono diventate più importanti. All’inizio pensavo di pubblicare un EP con dei guest vocalist poi però mi sono trovato a cantare per registrare i primi cinque-sei demo e ho capito che poteva funzionare. Ho invitato Janne Haavisto a suonare la batteria e poi ho cercato dei chitarristi. Non volevo che la line-up fosse formata solo da membri di Michael Monroe perché altrimenti la gente avrebbe pensato che i progetti fossero correlati così, oltre a Rich Jones che mi ha dato una grande mano, ho voluto al mio fianco Christian Martucci degli Stone Sour. In passato suonava nei Chelsea Smile, dove militava anche Karl Rosqvist, e la band si esibì di spalla ai New York Dolls per alcune date. Così siamo diventati amici ed è un musicista fantastico. Poi si sono aggiunti anche  Rane Raitsikka degli Smack e Timo Kaltio dei Cherry Bombz. 

Hai anche una grande cantante alla fine dell’album…
E’ Nicole Willis, la moglie di Jimi Tenor. É newyorkese ma col marito vive da tempo in Finlandia. Ci conosciamo dagli anni ‘90 e ha una voce straordinaria, quindi mi è venuto naturale chiamarla quando ho avuto bisogno di una voce femminile. In due ore aveva registrato tutto. 

Sulla varietà del materiale cosa puoi dirmi?
É un album e non una raccolta di canzoni. Suona come un album dei Clash. Pensa a ‘London Calling’ che è pieno di grandi singoli ma allo stesso tempo suona compatto e tipicamente Clash. Sono di quella scuola e amo anche Sex Pistols, Motörhead e Pink Floyd. Ero aperto a diverse soluzioni e non volevo che il mio lavoro solista venisse classificato sotto un solo genere. 

Oltre ad essere un grande bassista sei un eccellente songwriter. Com’è cambiato il tuo approccio compositivo nel corso della tua carriera?
Ai tempi degli Hanoi Rock c’era Andy McCoy che scriveva canzoni bellissime. Non c’era bisogno di partecipare. Ho iniziato a comporre del materiale per conto mio alla fine degli anni ‘80 e qualcosa è finito nel progetto che avevo con mia moglie e che si chiamava Mad Juana. Non abbiamo avuto riscontro commerciale ma ho imparato tanto da quell’esperienza. Poi mi sono imbarcato nell’avventura con i New York Dolls e sono entrato nella band di Michael Monroe, partecipando spesso alla scrittura dei brani. 

‘The Innermost Journey To You Outermost Mind’ è nato più in Finlandia o negli Stati Uniti?
É un album transatlantico. Ha la sua componente europea, un forte piglio punk britannico e tante influenze dei New York Dolls o della musica che puoi ascoltare negli Stati Uniti. Ci sono anche dei retaggi dei Murphy’s Law, una band hardcore in cui ho militato per qualche mese. Spesso Michael mi riprende in sala prove perché suono troppo distorto ed è colpa di quell’esperienza. Inoltre quando vidi i Sex Pistols in televisione cambiò la mia vita. Sono cresciuto in questo modo e non posso farci nulla. 

È curioso però che pezzi punk come ‘Selling Shit’ e ‘Germinator’ non siano scritti da giovani musicisti ma da un artista celebre già negli anni ‘80.. 
In effetti è un momento strano. In Finlandia la scena punk non è male e cerco di supportarla al meglio che posso. Ci sono tante ottime band che meritano di avere un’esposizione maggiore.

‘Down To St. Joe’s’ invece come è nata?
É un pezzo in cui esprimo il mio amore per i Rolling Stones e per il country. Ho scritto la linea melodica cinque anni fa ma non trovato il soggetto giusto. Parla di una serata trascorsa a bere e discutere di musica e di eventi positivi e negativi della vita assieme a Rich Jones. 

Perché hai scelto ‘Last Time’ come singolo?
É la prima canzone che ho completato. Ci tengo molto perché parla di un momento difficile a New York, della mia situazione di patrigno di una teenager e del fatto che mi rendessi conto che le cose non andavano al meglio. È una storia sulla mancanza di comunicazione tra due persone e sulla difficoltà di cambiare le proprie abitudini. Quelle liriche sono vicine al cuore e molto dirette.  
 
Quali sono i tuoi piani adesso?
Tra Settembe e Ottobre sto organizzando delle date in Finlandia. Janne Haavisto  suonerà la batteria e con me ci saranno anche Linde Lindströmon e Burton degli H.I.M., rispettivamente alla chitarra ed alle tastiere. L’idea è quella di suonare in Europa e Giappone il prossimo anno. Quando ho stretto l’accordo di distribuzione in Giappone ho messo l’opzione per un altro paio di album e questo potrebbe spingermi a scrivere altre canzoni in seguito. Tra poco Steve Conte ci raggiungerà dagli Stati Uniti e con lui Rich Jones da Toronto e Karl Rosqvist da Stoccolma. Per due settimane proveremo i brani che abbiamo scritto per il nuovo album di Michael Monroe e probabilmente lo registreremo in inverno. Dovrebbe uscire a primavera e posso dirti che contiene testi molto politici. 

Con Michael Monroe suoni da tantissimo tempo. Cosa hai imparato maggiormente da lui? E cosa invece lui ha imparato da te? 
Siamo insieme da quando avevamo diciassette anni. Abbiamo la stessa idea di come deve essere suonato il rock n’ roll e parliamo per ore di cosa sia buono o cosa faccia schifo per i nostri dischi. É un fratello e ci supportiamo a vicenda. Il suo talento è incredibile, può suonare qualsiasi strumento e possiede un’energia irrefrenabile. A volte lo aiuto a rilassarsi. 
 
Meglio da solo o nelle band?  
Mi piace stare nelle band. Amo condividere e suonare con altri musicisti. Devo ammettere però che mi è piaciuto prendermi del tempo e registrare delle canzoni che mostrassero versatilità ma anche un carattere comune. 

Sami Yaffa
From Finlandia

Discography
The Innermost Journey To Your Outermost Mind - 2021