-Core
Light The Torch
USA
Pubblicato il 05/07/2021 da Lorenzo Becciani

‘You Will Be The Death Of Me’ esce in un periodo storico alquanto complicato eppure non è un album totalmente oscuro. 
L’aspetto più importante in questo ultimo anno e mezzo è stato tenermi occupato per non pensare ad altre cose. Nonostante l’emergenza sanitaria siamo rimasti in contatto e ci siamo girati idee in continuazione per tenerci vivi. Quello che è successo ha settato l’atmosfera in cui abbiamo scritto e registrato le canzoni ma alla fine l’obiettivo è sempre pubblicare il miglior album possibile e fare in modo che i vari problemi incontrati durante il processo non influiscano sul risultato finale. 

Quando avete cominciato a scrivere il nuovo materiale?
Con Francesco ci siamo trovati diverse volte. È davvero prolifico ed è un ottimo amico. ‘Death Of Me’ è stata la prima traccia che abbiamo completato e già dalla versione demo era evidente che sarebbe stata molto heavy ed emozionale. Scrivere è sempre diverso e dipende molto da traccia a traccia. A volte nasce prima un ritornello ed in altri casi partiamo dal riff portante. Per quanto mi riguarda cerco di scrivere tutti i giorni ma spesso tengo solo quello che nasce spontaneamente e dal materiale che ho da parte prendo solo qualche spunto. 

Quale pensi che sia la differenza principale tra ‘Revival’ e ‘You Will Be The Death Of Me’?
La chimica che si è instaurata nella band.  

Vuoi dire che vi siete integrati meglio?
Ci siamo conosciuti molto meglio grazie al tour. IÈ fondamentale mantenere la propria coerenza quando sei un artista. Un conto è se sei da solo ed un conto è se fai parte di una band e ti devi confrontare con altre persone. Per questo la chimica ed i rapporti interpersonali sono basilari. l cambio di nome e il cambio di stile sono stati positivi. Affrontare certi cambiamenti è sempre liberatorio, specialmente quando c’è tanta negatività in giro. Dal punto di vista dello stile invece le differenze non sono molte ma nel nuovo album ci sono pezzi come ‘Let Me Fall Apart’ che segnano un’evoluzione importante. 

Che ruolo ha svolto il nuovo batterista Alex Rüdinger?
Avevamo bisogno di qualcuno che registrasse le parti di batteria e ci siamo guardati intorno. É un musicista molto occupato e quindi non abbiamo discusso del suo ruolo nella band prima che finisse il suo lavoro. Quando però lo abbiamo ascoltato in studio non abbiamo avuto dubbi. É mostruoso. 

Avresti mai pensato di arrivare a questo punto della tua carriera quando eri all’apice del successo con i Killswitch Engage?
Non saprei risponderti. Ho un sacco di bei ricordi con i Killswtich Engage e non ho alcun rimpianto, né sulle scelte prese né sugli album che abbiamo pubblicato insieme. Dopo tanti anni ho sentito l’esigenza di misurarmi in situazioni differenti e mi sono messo in gioco, rischiando a livello personale ed economico, ma era quello di cui avevo bisogno. Prima con The Devil I Know e adesso con Light The Torch ho trovato una dimensione interessante e sta a me fare in modo che diventi ancora più interessante col passare degli anni.  
 
Quanto ti manca andare in tour?
Non amo tutto ciò che riguarda il tour ma sicuramente suonare per i nostri fan è quello che amiamo di più in generale. A volte capita di lamentarsi per le troppe date ravvicinate, la vita sul tour bus o le insofferenze che nascono quando sei lontano da casa per mesi ma stavolta è successo il contrario. Siamo stati costretti a fermarci, a riflettere sulle nostre vite e su quello di cui abbiamo più bisogno per mantenerci sani mentalmente. Quindi è normale che ci manchi tornare in tour. 

(parole di Howard Jones) 
 

Light The Torch
From USA

Discography
Revival (2018)
You Will Be The Death Of Me (2021)