-Core
Veil Of Secrets
Norvegia
Pubblicato il 25/05/2021 da Lorenzo Becciani

Come vi siete incontrati la prima volta? E’ stato per via della musica? Quando avete capito che poteva nascere una collaborazione?
(Vibeke) Quando io e Asgeir ci siamo incontrati la prima volta avevamo già condiviso musica, pensieri e idee. Ho avuto fin da subito la sensazione che una collaborazione assieme avrebbe potuto funzionare ma ho voluto incontrarlo per esserne sicura. Avevo bisogno di guardarlo negli occhi per capire se le mie impressioni erano giuste. Ho accettato di partecipare al progetto God Of Atheists e dopo quelle sessioni di registrazioni ho ascoltato il suo materiale doom. Mi sono innamorata della traccia che poi sarebbe diventata ‘Fey’ e dopo circa una settimana avevo già creato delle melodie vocali per quel materiale.  

Quando avete formato i Veil Of Secrets? É un progetto totalmente nuovo o è rimasto tanti anni nel cassetto? 
(Vibeke) Io e Asgeir abbiamo cominciato a lavorare al progetto otto anni fa. Asgeir aveva già da parte il materiale per un album intero e mi ha lasciato suonarci sopra e creare delle melodie. Alcune cose non funzionavano ma lavorando insieme abbiamo trovato l’ispirazione per scrivere nuove canzoni. 

Qual era la visione quando avete iniziato? 
(Vibeke) Facciamo musica insieme perché crediamo di completarci piuttosto bene e condividiamo passioni comuni per suoni e arte in generale. La nostra visione non è cambiata molto negli anni ma credo che Asgeir pensasse di utilizzare il materiale in maniera diversa prima di mostrarmelo. 
(Asgeir) Nove anni fa ho acquistato della nuova strumentazione per lo studio e ciò mi ha spinto a suonare la chitarra molto più che in precedenza. Ho buttato giù diversi riff doom metal e le basi per canzoni come ‘Remorseful Heart’ e ‘Meson’. Sono un grande fan dei primi due album dei Candlemass e l’idea era di scrivere materiale in quella vena. Nel 2012 ho anche parlato con Messiah della possibilità di collaborare ma era impegnato col suo lavoro solista e quindi non se n’è fatto nulla. Peccato che poi quell’album non l’abbia mai fatto uscire. Adesso sono felice che non si sia realizzata quella collaborazione perché le parti vocali di Vibeke sono brillanti!

Qual è il significato del titolo? La poesia è morta?  
(Vibeke) Molte delle nostre liriche sono poesie basate su esperienze personali e cambiamenti che sono avvenuti nelle nostre vite. Avevamo qualcosa da metterci alle spalle e quindi abbiamo utilizzato ‘Dead Poetry’ come termine comune ma in una delle mie poesie ho scritto che la morte non può mai morire. Può prendere vita per gli ascoltatori oppure i lettori che assorbono i testi e in qualche modo li fanno propri. 
 
Avete scelto ‘The Last Attempt’ come primo singolo. Pensate che questa traccia in particolare rappresenti il vostro sound al meglio?  
(Asgeir) In realtà le ragioni che ci hanno spinto a sceglierla sono diverse. Insieme a ‘Entirety’ è l’ultima canzone scritta per l’album e quindi la più fresca. Inoltre è catchy. D’altra parte non ci siamo seduti a decidere come suonare ma le canzoni sono nate in maniera naturale. Non sai mai cosa potrà accadere quando componi dei riff quindi è difficile dire quale canzone rappresenti al meglio il sound di ‘Dead Poetry’. Non è male avere anche un po’ di varietà nel genere.

Quali sono le altre tracce chiave?
(Asgeir) Personalmente mi piacciono molto ‘Remorseful Heart’, ‘The Lie Of Her Prosperity’ e ‘Fey’. Ci sono periodi diversi nell’anno in cui sono più creativo e queste tre tracce li riflettono bene.   

Che tipo di sound volevate ottenere? Cosa avete chiesto a Børge Finstad in termini di mixaggio?
(Asgeir) Avevano una visione molto precisa. Volevamo un suono pulito e legati ai vecchi tempi. Sono convinto che il riverbero di chitarra e batteria stia uccidendo la musica e quindi abbiamo detto a  Børge di non aggiungere effetti se non assolutamente necessari. Ha svolto un lavoro eccezionale e lavoreremo ancora con lui. Devo ringraziare anche Endre Kirkesola che si è occupato del mastering e ha definito gli ultimi dettagli. 

Ascoltando l’album ho pensato subito ad un bellissimo mix tra Candlemass e The Third And The Mortal. Quali sono le vostre maggiori influenze?
(Asgeir) I The Third And The Mortal non li ho ascoltati molto. Sono decisamente meno duri. La mia idea era quella di scrivere una specie di successore di ‘Nightfall’ dei Candlemass ma poi nel corso degli anni il mio stile di scrittura è cambiato. 

Come sono nate le collaborazioni con Erling Malm e Sareeta?
(Asgeir) Li conosco dal 2005. Sareeta è stata una scelta naturale per il violino mentre c’è voluto un po’ di tempo per capire che Erling sarebbe stato adatto a quello che avevamo in mente. Sono entrambi molto professionali ed è stato bello averli in studio. 

Dobbiamo considerarvi una vera e propria band? State già lavorando a nuove tracce?
(Vibeke) Speriamo proprio di suonare dal vivo appena ci sarà la possibilità. Stiamo lavorando a del nuovo materiale e quindi c’è l’intenzione di pubblicare un altro album.

Ti seguo dai tuoi esordi in carriera e ho sempre pensato che la tua voce e la tua arte fossero incredibili. Dopo i Tristania sei rimasta in silenzio per molto tempo. Non avevi trovato nulla di interessante su cui lavorare?
(Vibeke) Dopo quell’esperienza ho avuto bisogno di tempo per riprendere la mia vita e non dipendere dagli altri. Mi sono riposata e ho ascoltato i miei bisogni. In questi anni mi sono laureata come insegnante e ho dato al mondo due bambini e quindi ho avuto poco tempo per dedicarmi alla parte artistica ma ad un certo punto ho sentito il bisogno di mettermi ancora alla prova. Quando Asgeir mi ha contattata per God Of Atheists e ho ascoltato il suo materiale ho capito che stavo tornando nella scena metal. 

Sei davvero bella e talentuosa. Hai anche qualche difetto?
(Vibeke) Il mio difetto maggiore è la mancanza di pazienza. Cerco sempre di essere la versione migliore di me stessa, ma a volte mi faccio da parte e devo scegliere tra lasciare che la mia testardaggine porti un altro fardello oppure chiedere scusa. 

Veil Of Secrets
From Norvegia

Discography
Dead Poetry - 2021