-Core
Mattatoio5
Italia
Pubblicato il 14/03/2021 da Lorenzo Becciani


È evidente che abbiate preso il nome dall'omonimo libro di Kurt Vonnegut, che tra l'altro mi è piaciuto molto, ma cosa significa esattamente per voi? 
(Davide) Mattatoio5 per noi è una sorta di rifugio, un luogo dove potere ripararsi ma anche volare con la mente. Un po' quello che rappresenta la musica per noi ovvero un rifugio da tante cose ed un modo per sentirci liberi. 

Di sicuro viaggiate parecchio e non date troppi punti di riferimento. Però un rifugio è spesso qualcosa in cui ci si rinchiude e si tiene tutto dentro di sé, invece voi vi siete espressi con la vostra magnifica musica.. 
(Davide) Questo aspetto di ripararci ma potere viaggiare col pensiero si è riproposto spesso nella nostra storia. Per circa un anno e mezzo abbiamo organizzato dei concerti dalle nostre parti come Art Shelter, un riparo per l'arte e un luogo fisico per confrontarsi di cui c'è tanto bisogno. Abbiamo ospitato artisti visivi e musicisti con cui abbiamo delle affinità. 

Hai anticipato la mia domanda successiva ovvero se vi sentite più un progetto audiovisivo una band vera e propria.. 
(Filippo) Come base di partenza c'è la musica ma comunque l'idea è di unire delle visual e creare delle situazioni che possano coinvolgere la danza o l'arte performativa come accaduto per esempio con Samuela Barbieri.  

La componente visuale viene collocata al termine del processo compositivo oppure all'inizio e di conseguenza scrivete ispirandovi ai video che verranno proiettati? 
(Davide) Il progetto è partito per creare delle installazioni audiovisive. All'inizio eravamo solo io e Filippo, che veniamo da quel mondo e soprattutto dalla fotografia. Quando ci siamo trovati con diverse canzoni pronte, abbiamo deciso di completarle con Tommaso ed a quel punto le tracce che abbiamo scritto insieme sono finite su 'Escapes'. L'input viene sempre dalla musica e poi ragioniamo sulle varie performance da abbinarci. Per quest'album ci siamo lasciati ispirare dall'opera Carceri d'Invenzione di Giovanni Battista Piranesi, che ha influito molto sui video e sui testi. 

Quali sono le differenze principali tra 'Cheap Pop' e 'Escapes'?
(Tommaso) La differenza principale sta nell'approccio. I brani di 'Cheap Pop' sono nati assieme alle visual e quando mi è stato chiesto di pensare a delle parti vocali, mi sono ispirato ai video che c'erano già. Su 'Escapes' invece l'approccio è stato esattamente al contrario, siamo partiti dall'idea di rendere omaggio a Piranesi e così sono nati testi e musica. I video sono stati realizzati dopo. 

La componente elettronica è aumentata. La vostra è una visione sempre post-rock? 
(Davide) Nella band convivono tre anime diverse: la mia è quella post-rock e noise, l'anima elettronica è di Filippo mentre quella dark è di Tommaso. 'Escapes' è stato in ogni caso un lavoro molto condiviso, perché amiamo adattarci. Abbiamo iniziato a comporre il materiale subito dopo l'uscita di 'Cheap Pop' e quindi c'è voluto tempo ma in questo periodo abbiamo lavorato molto per il teatro ed abbiamo incrociato tanti artisti che ci hanno fatto crescere. 

In tutta sincerità, non so cosa aspettarmi dalla prossima release perché potreste pubblicare un cd così come un dvd, un live a teatro...
(Davide) Sei sulla buona strada. 

Come è stata pensata l'esperienza dal punto di vista dell'ascoltatore?
(Davide) All'inizio abbiamo seguito il percorso che avevamo in mente senza preoccuparci troppo del risultato finale. In seguito abbiamo semplificato il materiale soprattutto grazie al contributo di Amaury Cambuzat che è stato fondamentale. C'era bisogno di una persona esterna che prendesse delle decisioni anche perché avevamo tanto materiale all'interno di ogni traccia. È stato fedele alle composizioni ma ha dato una grossa impronta e semplificato parecchio. Quando poi si è trattato di fare uscire il disco abbiamo deciso di osare e abbiamo lasciato le tracce così, senza realizzare dei radio editing. Ad ogni ascolto sveliamo delle cose nuove. 

Qual è la traccia chiave?
(Filippo) A me piace molto 'Come Together', forse perché molto pura e ha subito meno variazioni rispetto ad altre tracce. 
(Tommaso) 'Lost In Time' è forse quella che parla più di dove stiamo andando. Fino all'ultima non eravamo sicuri di inserirla in scaletta. Io stesso la ritenevo troppo diversa dal resto delle tracce e pensavo che avrebbe appesantito troppo l'ascolto. Poi mi sono reso conto che invece ci sta molto bene. 
(Davide) Il prossimo disco sarà molto diverso. Al momento il pezzo che rappresenta bene l'unione tra di noi ma allo stesso tempo la nostra diversità è 'Hey There', che ha una componente elettronica ma anche una base post-rock e influenze shoegaze e dark. 

Personalmente mi ha ricordato i Minor Victories..
(Davide) Grazie è un bellissimo complimento.

Come sono nate le collaborazioni con Romina Salvadori e Adeena Karasick?
(Davide) Romina è una figura incredibile della nostra zona. Ha una voce pazzesca e si è preparata tantissimo per realizzare la sua parte. L'abbiamo scelta per 'Escape' che per diverso tempo è stata suonato in versione strumentale. Ci ha anche accompagnato dal vivo in una data che siamo riusciti a realizzare a Milano a Settembre. Adeena l'abbiamo conosciuta perché cercava una band per un reading dal vivo in Italia. Aveva già dei video disponibili per lo spettacolo, ci sono piaciuti e quindi siamo entrati subito in sintonia. Dopo tre prove siamo riusciti a creare uno spettacolo di quarantacinque minuti con musiche e video. È bravissima nella metrica grazie all'esperienza del poetry slam e possiede una cultura straordinaria. 

Il vostro è un disco dal profilo estero spiccato..
(Davide) In realtà non ci abbiamo pensato troppo. Alla fine è stato difficile anche trovare un'etichetta che ci supportasse tant'è che abbiamo scelto di autoprodurci. Speriamo di fare ancora qualcosa a teatro e magari spostarci sulle colonne sonore. Di sicuro nei prossimi live ci saranno dei video e magari in situazioni più grandi potremmo pensare anche all'uso della batteria. Stiamo valutando ma al momento non sappiamo quando si ripartirà e quindi siamo concentrati su eventi piu' piccoli.
(Tommaso) La scelta di cantare in inglese dipende dal fatto che tutti e tre ascoltiamo  soprattutto musica estera. In Italia ci sono poche realtà con sonorità come le nostre.
(Filippo) Abbiamo ricevuto comunque alcuni feedback dall'estero e lo stesso Amaury ci ha dato un profilo internazionale. Siamo in attesa di farci conoscere di più.

Sarebbe interessante un disco di remix di 'Escapes'. Sarei per esempio curioso di ascoltare versioni elettroniche di 'The Gutters'.. 
(Davide) Stavolta ci hai anticipato tu perché in realtà ci stiamo lavorando. Tutto è nato per 'Rat Race' che faremo uscire come quarto singolo. Amaury ha lavorato ad un remix ed a quel punto c'è piaciuta l'idea e ci siamo rivolti anche ad altre persone.
(Tommaso) Potrebbe esserci anche 'The Gutters' tra i remix.

In questi anni avete legato con qualche gruppo particolare in Italia?
(Davide) Art Shelter ci ha fatto legare con tanti gruppi locali. Dall'elettronica pura ma anche orchestrale di Bad Pritt al noise dei Klienkief. 
(Filippo) Secondo me è molto interessante Push Against New Fakes ovvero Michele Mantovani, un ragazzo che sta facendo un eccellente percorso in ambito elettronico. 

Perchè avete scelto il bianco e nero per la copertina? 
(Tommaso) Ha vinto la mia anima dark.
(Davide) L'artwork è stato realizzato con le foto di un nostro amico che purtroppo ci ha lasciato proprio mentre stavamo registrando il disco. Ci siamo riconosciuti molto nella grafica perché è ricca di contrasti e la scritta è definita ma allo stesso tempo stirata. L'abbiamo visto come un collegamento con la nostra musica. 

 

Mattatoio5
From Italia

Discography
Cheap Pop - 2015
Escapes - 2021