-Core
Greenleaf
Svezia
Pubblicato il 10/03/2021 da Lorenzo Becciani

‘Echoes From A Mass’ puo’ essere considerato come la logica conseguenza di ‘Hear The Rivers’?
Sicuramente è un album differente e si capisce già osservando la copertina. Come suono è più potente e diretto, le liriche sono più personali e nel complesso la produzione più sporca. Il titolo è una riflessione essenziale di quello che stiamo vivendo e si tratta di un disco molto onesto e live oriented. Abbiamo cercato di registrare i pezzi in una o al massimo due take e questa scelta ha dato personalità al materiale. ‘Hear The Rivers’ era più focalizzato sul groove e su pezzi blues molto quadrati. In questo caso i pezzi sono più heavy ma non è stato pianificato. É semplicemente successo.

Avete ricevuto pressioni di qualche tipo da parte di Napalm Records?
No, sono sempre stati carini con noi. Sono molto bravi nella comunicazione e hanno apprezzato quasi tutti i demo che abbiamo inviato. É un ottimo team e anche i comunicati stampa sono ottimi. ‘Echoes From A Mass’ è l’ultimo disco previsto dal contratto quindi vediamo se ci faranno un’altra offerta. 

La tua voce è davvero notevole e riesci sempre a portare l’ascoltatore dove vuoi. Come costruite le linee vocali? 
Partiamo sempre da qualche idea di Sebastian o da un riff di Tommi, io ci scrivo una melodia sopra e butto giù qualche una bozza di arrangiamento. A quel punto ci troviamo in sala prove, apportiamo dei cambiamenti e poi registriamo un demo. Personalmente ascolto più musica pop che heavy e cerco di inserire melodie delicate in un contesto davvero heavy. Credo che questo sia uno degli aspetti più importanti per definire il nostro sound. 

Vivete vicino? Riuscite a provare agilmente?
No, al contrario stiamo molto lontano. Io vivo a Stoccolma, Sebastian e Tommi a Borlänge, a più di 200 km da Stoccolma, mentre Hans vive a Berlino. Di solito non è un problema perché suoniamo tantissimo in Germania, molto più che in Svezia. L’emergenza sanitaria invece ci ha bloccato e adesso aspettiamo di capire cosa succederà nei prossimi mesi. Stiamo iniziando a pensare agli show di supporto a ‘Echoes From A Mass’ e la nostra idea è di renderli più teatrali. Vedremo cosa saremo in grado di fare. 

‘Echoes From A Mass’ è un album che diverso dai tipici album stoner che provengono dagli Stati Uniti ma allo stesso tempo è l’album che potrebbe aiutarvi ad allargare la vostra fanbase proprio oltreoceano..
Sì, forse hai ragione. Lo speriamo davvero. Le prime impressioni che stiamo ricevendo sul nuovo album sono molto buone e la gente sta apprezzando parecchio l’onestà dei pezzi. É un album stoner ma, come hai detto te, è un album diverso dagli altri. Ci auguriamo in modo positivo, anzi ne siamo sicuri. Siamo curiosi noi stessi di vedere come ci evolveremo in futuro.  

Le mie tracce preferite sono ‘Tides’ e ‘On Wings Of Gold’..
‘Tides’ è la traccia chiave. É stata molto importante per dare la direzione sonora all’album e una volta registrata sapevamo che sarebbe stata l’opener. ‘On Wings Of Gold’ ha un feeling rock naturale. Il riff è memorabile e non vediamo l’ora di suonarla dal vivo. Sono senza dubbio le due canzoni più importanti assieme a ‘Needle In My Eye’ e ‘What Have We Become’, che ha un testo molto personale. 

In quale pezzo a tuo parere si sente maggiormente il tocco di Karl Daniel Lidén?
Proprio in ‘Tides’ secondo me. É un pezzo molto stratificato, soprattutto alla fine, ed il mixaggio è fantastico. Ha aggiunto tanto groove e sa sempre come fare suonare alla grande la batteria. 
 
Qual è il segreto per scrivere un grande disco rock al giorno d’oggi? 
Riuscire a produrre qualcosa di nuovo ma seguendo le vecchie regole. 

Ovviamente avete dei legami di sangue con Demon Cleaner e Dozer, di cui possiedo praticamente tutto. Ci sono altre band svedesi con cui avete legato in particolare?
Di sicuro i Lowrider di Peder Bergstrand, che si è occupato dell’artwork, gli Skraeckoedlan ed i Truckfighters. Sono un grande amico dei Viagra Boys e mi piacciono molto i Gösta Berlings Saga.

Hai altri progetti al momento?
Sì, ad aprile uscirà un altro album che ho realizzato con i Pools. In quel caso siamo più su territori folk e soul. 

(parole di Arvid Hällagård)

 

Greenleaf
From Svezia

Discography
Revolution Rock (2001)
Secret Alphabets (2003)
Agents Of Ahriman (2007)
Nest of Vipers (2012)
Trails & Passes (2014)
Rise Above The Meadow (2016)
Hear the Rivers (2018)
Echoes From A Mass (2021)
The Head & The Habit (2024)