-Core
Sirenia
Norvegia
Pubblicato il 20/02/2021 da Lorenzo Becciani

Il nuovo album segna una svolta sonora importante. Come siete arrivati ad ottenere questo nuovo sound? 
Abbiamo provato a fare qualcosa di diverso ma del resto lo facciamo sempre. In ogni album cerchiamo di aggiungere elementi nuovi ed in questo caso la differenza maggiore sta nel ruolo dell’elettronica che è decisamente più importante. ‘Riddles, Ruins & Revelations’ è meno sinfonico e più legato a tastiere anni ‘80. ‘Dim Days Of Dolor’ è stato il primo album con Emmanuelle Zoldan alla voce. Negli ultimi due la line-up è stata stabile e quindi ci siamo mossi in maniera compatta nella direzione scelta. 

Quali sono le vostre influenze più importanti in ambito elettronico?
Non ascolto tanta elettronica in verità, anche se trovo interessante comporla. 

Nella recensione ho citato gli In Strict Confidence. Pensi che i vostri live show cambieranno parecchio in tal senso?  
Dal vivo cerchiamo sempre di proporre le canzoni il più possibile uguali all’album. Non credo che useremo materiale aggiuntivo. Ci piace essere fedeli al materiale registrato. Avevamo sentito che con ‘Arcane Astral Aeons’ avevamo in un certo senso raggiunto l’apice di un discorso tecnico e quindi abbiamo voluto cambiare. Siamo preparati a ricevere reazioni contrastanti ma secondo me il nuovo album è molto potente e contiene canzoni fresche con melodie di grande impatto. 

Sentite che anche il resto del movimento symphonic si stia muovendo nella stessa direzione?
Per noi è sempre stato importante proporre qualcosa di unico, cercando di non copiare nessuno e credo che ci siamo riusciti pure stavolta. Stavolta ci siamo mossi in una direzione elettronica e magari la prossima volta cambieremo tutto ancora. 
 
Le registrazioni sono state condizionate dalla pandemia?
Abbiamo dovuto sfissare e rifissare in continuazione gli studi al momento delle chiusure. A metà agosto abbiamo terminato le procedure e questo ha comportato un rinvio dell’uscita di circa sei mesi. Non è stato semplice accomodare tutti, visto che viviamo lontani, e l’unica soluzione è stata far venire Emanuelle in Norvegia, dove poi si è svolto anche il mixaggio. Le parti di batteria sono state invece registrate in Finlandia e alcune parti di chitarra a Parigi.

In termini di produzione avete voluto cambiare qualcosa? 
La produzione è piuttosto moderna ma anche legata al sound delle tastiere degli anni ‘80. Ci siamo ispirati a quel periodo e abbiamo tentato di ottenere un mix tra la due dimensioni. 
 
Per ingaggiare il nuovo batterista avete svolto delle audizioni?  
Michael è con noi da un po’ di tempo ormai. In pratica è entrato nella band appena uscito l’album precedente. Ce lo ha presentato Nils, è venuto in tour con noi e ci siamo trovati subito bene. Non è solo un grande musicista ma una persona speciale. 

I Sirenia sono nati nel 2001 e da allora ne è passato di tempo. Cosa ricordi dei primi anni della band?
Il secondo album dei Tristania era andato molto bene quindi era abbastanza rischioso ricominciare da capo, con un progetto tutto nuovo ma per fortuna tanti fan mi hanno seguito fin dal principio. Dopo l’uscita del debutto abbiamo partecipato a diversi festival i Norvegia e nel resto d’Europa. Ricordo anche un bellissimo tour in Messico. A quel punto gli anni hanno cominciato a volare e, guardandomi indietro, a volte  mi chiedo di come sia potuto succedere così velocemente. 

Qual è il vostro best-seller? 
Senza dubbio ‘Nine Destinies And A Downfall’ ma da quel momento in poi i cd hanno subito un calo drastico delle vendite. 

E invece l’album che secondo te è stato male interpretato o comunque sottovalutato?
Forse ‘The Enigma Of Life’, che avremmo dovuto produrre meglio ed è stato poco capito. Per l’epoca secondo me era un bell’album.  
 
Siete partiti con Napalm e poi, dopo aver vissuto un lungo periodo con Nuclear Blast, ci siete tornati. Com’è cambiato il rapporto con la label? 
Di sicuro Napalm è una label molto più solida adesso. Ai tempi facevamo tutto al telefono e ci spedivamo i documenti da firmare. Ora è un’era totalmente diversa e Napalm è una delle label indipendenti più grosse al mondo. Ha un gran bel roster e siamo molto felici di farne parte. 
 
Suoni praticamente tutto, produci e ti occupi pure delle orchestrazioni. Cosa preferisci suonare?  
Sicuramente la chitarra, con cui credo di essere più abile.  
 
Puoi aggiornarti sugli altri tuoi progetti?
A breve inizierò le registrazioni del nuovo album del mio progetto solista Mortenia. È un po’ di anni che non gli dedico tempo e credo sia arrivato il momento giusto.  Poi stiamo parlando con gli altri membri dei Mayan sulla possibilità di trovarci e lavorare al successore di ‘Dhyana’. 

‘Beneath The Midnight Sun’ è ispirata a Stavanger?
Solo in parte, perché qui nel Sud della Norvegia non si vede così facilmente. In vita mia l’avrò visto solo un paio di volte ed è stata un’esperienza incredibile. 
 
(parole di Morten Veland) 

 

Sirenia
From Norvegia

Discography
At Sixes And Sevens (2001)
An Elixir For Existence (2003)
Sirenia Shores (2004)
Nine Destinies And A Downfall (2007)
The 13th Floor (2009)
The Enigma Of Life (2011)
Perils Of The Deep Blue (2013)
The Seventh Life Path (2015)
Dim Days Of Dolor (2016)
Arcane Astral Aeons (2018)
Riddles, Ruins & Revelations (2021)
1977 (2023)