-Core
Weal
Danimarca
Pubblicato il 19/02/2021 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto congratulazioni perché l’album è spettacolare! Come siete riusciti a creare un viaggio in un’altra dimensione? 
Ti ringrazio! É bello poter presentare la nostra musica in Italia, parlando di un viaggio. Per noi è stato un processo di costante evoluzione avendo in mente di esplorare diversi stili. Come band, questo è il primo full-lenght ed è stata una grande esperienza, non solo scrivere una canzone alla volta ma scrivere le canzoni in maniera che si complementassero a vicenda. In questo senso ‘Calm’ è una sorta di album old school, da ascoltare dall’inizio alla fine. Proprio come un viaggio. 
 
Come è nata la band?  
Martin, Peter e Stephan hanno suonato nei Bob Sacamano per quattro anni e quando il batterista se n’è andato, hanno deciso di continuare con un altro batterista, scrivendo nuova musica e cambiando stile. Abbiamo sperimentato un sacco nel primo anno dei Weal e con l’EP ‘Melt’ abbiamo trovato la formula giusta ed il sound che desideravamo perseguire. Adesso la band è costituita da Peter Thielst (chitarra, tastiera, voce), Martin Niedziella (chitarra), Stephan Niedziella (basso) e Peter Nygaard (batteria). 
 
Avete fatto parte di altre band?  
Martin e Stephan sono fratelli e sono cresciuti nella stessa città di Peter. A sedici anni Martin e Peter hanno formato i Sarcasm, ma dopo un paio di anni si sono dedicati ad altri progetti. Martin ha formato i Feng Súi con suo fratello minore, facendo noise rock strumentale, e Peter ha continuato a scrivere e produrre musica. Dopo diversi anni Martin e Peter si sono rimessi a suonare insieme nei Bob Scamano, con Stephan al basso. Al momento siamo dedicati al cento per cento ai Weal. 
 
Qual è il vostro background?
Siamo ispirati da diversi generi di musica. In ogni caso, siamo tutti cresciuti col grunge, il noise e l’alternative rock degli anni ‘90. I Weal non sono un lavoro a tempo pieno e quindi, avendo diversi lavori, siamo influenzati anche da input esterni. 

Quanto è stato importante ‘Melt’ per definire il vostro sound e focalizzare gli obiettivi?  
Peter produce nel suo studio personale da alcuni anni, quindi abbiamo deciso di provare se potevamo farcela e fare tutto da soli. In questo modo, non abbiamo dovuto dipendere da uno studio costoso e abbiamo investito in alcuni microfoni ed altro materiale. Una volta registrate le prime tracce, abbiamo capito che Peter si sarebbe potuto occupare pure del mixaggio e abbiamo proseguito in tale direzione. Un giorno ci ha fatto ascoltare il mix di ‘Wasted’ e siamo rimasti sbalorditi dal suono. Lavorare e produrre da soli ci dà grande libertà di sperimentare. 

Cosa volevate migliorare o cambiare con il full-lenght? 
Quando abbiamo registrato ‘Melt’, avevamo questo pezzo, ‘Night Drive’, che ci piaceva molto. Per molto tempo, lo abbiamo suonato come strumentale ma un giorno Peter ci ha messo un testo sopra ed è venuto ancora meglio. Così è nata l’idea di un duetto con Tanja Simonsen dei Superheroes. Oltre a spingere il pezzo su un livello superiore, ci ha permesso di debuttare nelle radio danesi. A quel punto abbiamo deciso di scrivere il nostro full-lenght e tracce  come ‘Night Drive’ e ‘Stay Up Late’ sono serviti da basi di partenza. Volevamo che le nuove  canzoni fossero un complemento a quelle due e non le copiassero. Volevamo che l'album fosse un'esperienza coesa e desse diverse impressioni di ciò che possiamo fare, non solo dieci canzoni tutte uguali. È  un viaggio dall'inizio alla fine. Come la vita. 

Siete mai stati in Italia? E a New York?  
Non abbiamo mai suonato in Italia e a New York. Ci siamo solo stati in vacanza. Ci piacerebbe molto suonare dalle vostre parti. È una nazione bellissima, il vostro cibo è fantastico e avete il vino migliore al mondo. Quando siamo insieme beviamo un sacco di vino rosso, quindi un tour in Italia sarebbe perfetto. 

Qual è il significato di ‘New York Noise’?  
La canzone non parla in realtà dei rumori di New York. È un modo di descrivere il caos che talvolta abbiamo nella nostra testa. Quando qualcosa si infila nei tuoi pensieri e non riesci a concentrarti o dormire. Quando abbiamo scritto il pezzo, prima lo abbiamo suonato parecchio come strumentale e aveva questa vibrazione continua, come una sensazione di disagio sottostante. Come un vulcano che aspetta solo di eruttare. Alla fine abbiamo aggiunto le liriche come i pensieri che ci tengono svegli di notte.

Quali sono le altre tracce chiave? 
‘New York Noise’ è il primo singolo dell’album, ha un po’ tutto. Parti strumentali lunghe, un crescendo intrigante che esplode in una distorsione ma anche parti vocali delicate. ‘Night Drive’ è un altro pezzo in cui crediamo molto, uno dei primi veri duetti noise rock mai fatti. Anche pezzi come ‘Particle Jump’ e ‘Silent King’ meritano di essere ascoltati, il primo è puro post-rock strumentale mentre il secondo una sorta di ballata indie rock.  
 
Che tipo di show dovremmo attenderci dai Weal? 
Siamo definitivamente una live band. Quelli che ascolti negli album e quello che avrai dal vivo, anche se ovviamente aggiungiamo qualcosa di extra nelle versioni in studio. In qualche pezzo puoi trovare elementi orchestrali, organo e piano, ma alla fine siamo sempre due chitarre, basso e batteria. E tanto noise. 
 
Quali sono i migliori album post-rock che avete ascoltato di recente? 
Sicuramente ‘Nowhere Now Here’ dei Mono. Sia Martin che Peter lo adorano. Avevamo i biglietti del loro show a Copenhagen un anno fa, ma purtroppo è stato cancellato a causa del lockdown. 
 
Ci consigliate qualche altra band danese?  
Ci sono tante band underground interessanti in Danimaca. Sia il post-rock che il rock in generale però non raccolgono tanta attenzione al momento. Gli artisti che sono riusciti a raccogliere maggiori consensi all’estero sono Iceage e The Raveonettes. 
 
 

Weal
From Danimarca

Discography
Calm - 2021