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Souls Of Diotima
Italia
Pubblicato il 16/01/2021 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei sapere dove avete scattato le bellissime foto promozionali..
A Villa Persi che si trova a Bolotana, in provincia di Nuoro. É una villa stupenda e un luogo turistico con un’atmosfera tutta particolare, con un bosco davvero bello. La puoi percepire osservando le foto scattate all’esterno.

Com’è la scena musicale a Sassari?
Purtroppo la città offre molto poco. In realtà qualcosa c’è ma devi sapere cercare bene. Noi puntiamo ad una audience internazionale quindi la usiamo come base e, nel tempo, siamo riusciti a trovare delle figure professionali a cui fare riferimento. Il settore musicale comunque è uno degli aspetti che andrebbero migliorati per vivere meglio qui.  

La Sardegna è un’isola e, nel bene e nel male, ha sempre rappresentato un’entità a sé stante rispetto al resto dell’Italia. Forse mi hai già risposto ma vi sentite più un gruppo italiano o un gruppo estero, nato per caso in terra sarda? 
Assolutamente un gruppo estero. Non ci siamo mai sentiti italiani a livello musicale, anche perché il nostro stile di musica è notoriamente poco compreso dalle nostre parti. Vivere in Sardegna rende gli spostamenti molto difficoltosi e quindi c’è bisogno di una grande organizzazione anche per il concerto più semplice. In questo periodo ci è mancato molto viaggiare, andare in tour e interagire con altre persone, ma ci siamo in ogni caso tenuti occupati producendo il disco e curando ogni aspetto della release, come le fotografie oppure i videoclip, nei minimi dettagli. 

Siete talmente internazionali che anche stavolta avete registrato e prodotto il vostro album in Svezia.. 
Non avremmo potuto fare altrimenti. Adoriamo il metal moderno del Nord Europa e quella tipologia di suono. Per noi è il secondo lavoro registrato in Svezia. Volevamo un suono unico ma riconoscibile e ci siamo rivolti a Oscar Nilsson dei Crehate Studios, che ha capito in maniera totale ciò che desideravamo ottenere ovvero eliminare le sovrastrutture orchestrali che non erano necessarie allo scopo. ‘Janas’ ha un suono più metal, diretto e incisivo, sebbene la nostra impronta sia sempre evidente. 

Come avete conosciuto Oscar Nilsson?
Quattro anni fa eravamo stati ai Fascination Street Studios di Jens Bogren quindi anche allora avevamo collaborato con uno dei più grandi produttori al mondo. Abbiamo ascoltato le sue produzioni e soprattutto il lavoro che ha fatto per i Mustasch, che da noi non sono molto conosciuti ma in Svezia sono popolari. Ci piaceva quel suono freddo, soprattutto delle chitarre e con Oscar, anche quando eravamo ancora in Sardegna, si è creato subito un rapporto molto stretto. Una grande sintonia che ci ha permesso di tirare fuori il meglio da noi. È stato molto severo e professionale. 

Il lavoro sulle voci è stato davvero importante. Forse lo step che mancava per arrivare ancora più in alto. Stavolta la voce è sempre in primo piano nel missaggio e non c’è nessuna melodia che non rimanga impressa..
Hai ragione. Poniamo molta attenzione alle linee vocali e pure ai testi che non consideriamo un semplice accompagnamento della musica. Quella intrapresa con ‘Janas’ è una direzione sonora che desideriamo mantenere. Miravamo proprio a creare una serie di melodie che rimanessero in testa. 

‘The Black Mask’ è sicuramente una traccia rappresentativa del nuovo lavoro. Ce ne sono altre?
Sicuramente ‘The Black Mask’ è molto incisiva e per questo l’abbiamo inserita all’inizio. Apre l’album e spiega ciò che si andrà ad ascoltare in seguito. Personalmente amo molto ‘Sleep Demon’, una delle tracce più alternative e moderne della scaletta, in cui forse abbiamo rischiato qualcosa di più. È nata quasi per gioco, sperimentando, ma poi ci siamo resi conto che avrebbe potuto funzionare con dei riff di chitarra rocciosi e parti in growl. Un approccio che probabilmente porteremo avanti anche in futuro. 

Da maga ti sei trasformata in Dark Lady? 
Assolutamente sì! ‘The Dark Lady’ è un altro dei pezzi forti, forse tra i più orecchiabili e “commerciali”. È molto semplice e radiofonico, costruito proprio perché rimanga impresso nella mente di chi ascolta. Parla di una figura sarda leggendaria come l’accabadora, che pare esistita fino almeno fino ad una sessantina di anni fa. Era una donna vestita di nero e col volto coperto che, col suo bastone magico, alleviava le sofferenze di chi era in punto di morte. Veniva chiamata soprattutto dalle famiglie povere. 
 
E’ difficile essere la cantante di un gruppo metal? 
Ancora si fatica a concepire che una donna possa cantare in un certo modo ed esprimere così il suo lato artistico. Personalmente posso dirti che tutti gli aspetti, dalla presenza scenica allo stile vocale, dai testi alla musica, sono studiati in maniera maniacale. Cerco di essere più perfetta possibile e c’è tanto lavoro dietro.  

Siete attivi da sedici anni e per un gruppo metal italiano non è certo poco. Quali sono stati i momenti più belli in carriera?
Fin da subito ci siamo sentiti una famiglia e questo ha reso molto più facile prendere le decisioni importanti. In questi anni abbiamo condiviso il palco con gruppi incredibili come Obituary, Hatebreed, Vision Divine e Saurom. Anche le registrazioni degli album sono sempre state speciali e ‘Janas’ è inteso come una sorta di rinascita dopo il brutto periodo che abbiamo vissuto. Nel frattempo stiamo già lavorando alle canzoni del prossimo lavoro.  

(parole di Claudia Barsi)
 

Souls Of Diotima
From Italia

Discography
Maitri 2011
What Remains of the Day 2012
The Sorceress Reveals - Atlantis 2016
Janas 2021