-Core
La Follia
Italia
Pubblicato il 15/12/2020 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto presentate le band con una breve biografia, sottolineando quelli che sono stati i momenti chiave in carriera fino adesso..
La Follia è un progetto che nasce nel 2013 partendo con il punk-hardcore come genere di riferimento. La svolta c’è stata circa tre anni dopo, quando la formazione si è ridotta a solo tre elementi, rinunciando ad avere un bassista in formazione. Dopo aver testato il suono dal vivo abbiamo composto e registrato “Elogio” nel 2018 a cui è seguito “3” a novembre 2020, di sicuro il disco che rappresenta al meglio le nostre sonorità live.

Quali sono le vostre influenze musicali principali?
Musicalmente siamo influenzati moltissimo dagli anni ’90, sia che si parli di rock che di post-hardcore. Gruppi per noi seminali come Refused, Jesus Lizard, ma anche dalle sonorità più rock come Kyuss fino ad arrivare alle sfuriate metal dei Converge. Prima che amanti della musica suonata siamo di sicuro appassionatissimi di musica in generale. Per la nostra crescita musicale sono stati importanti anche gruppi italiani come La Quiete, With Love o Death of Anna Karina o più recentemente Fine Before You Came e Stormo.

E quelle non strettamente musicali invece?
Sembrerà banale ma cinema e letteratura, soprattutto per i testi.I libri di Cormac McCarthy, i film di Paul Thomas Anderson, oltre ovviamente a horror come Rosemary's Baby o The Witch, elementi che sono entrati in qualche modo anche nel disco.Un altra influenza primaria sono i nostri amici e chi sta dietro alle etichette, la Vale e Andre di Tutto il nostro sangue che organizzano anche una rassegna di live stupenda, Santo di Fresh Outbreak che supporta come pochi e fa uscire dischi super e Manu di Shove records che è un istituzione per l’underground italiano e ha un catalogo mostruoso!

Quali sono a vostro parere le differenze sostanziali tra 'Elogio' e '3'? Cosa volevate cambiare o migliorare?
Il nostro unico obbiettivo era fare un disco che suonasse il più possibile live e di conseguenza sfruttare l’octaver sulla chitarra per riprodurre il suono del basso, praticamente quello che facciamo solitamente dal vivo ma che avevamo deciso di accantonare durante la registrazione di “Elogio”.Aldilà degli aspetti tecnici, così facendo. crediamo di avere raggiunto una maggiore potenza e compattezza in “3”rispetto al precedente “Elogio” e questo ci rende in generale più soddisfatti.

Quando avete cominciato a comporre il materiale per il nuovo album? E' stato un processo complicato?
Comporre i pezzi non è stato complicato, abbiamo la fortuna di poterci trovare almeno una volta a settimana nel nostro piccolo garage/sala prove, una buona opportunità per sfogarci in improvvisazioni che poi si trasformano nei pezzi veri e propri. Tutto il processo è nato subito dopo aver registrato “Elogio”, volevamo fin da subito voltare pagina e fare qualcosa di diverso, che rappresentasse maggiormente quello che avevamo in testa.

Com'è nata l'ispirazione alle Tre Madri di Dario Argento?
Volevamo scrivere un disco che avesse più livelli di lettura.Che ricreasse un atmosfera horror e tenebrosa richiamando la stregoneria ma che potesse avere dei contenuti anche sociali nascosti tra le pieghe dei testi. Ad esempio il fatto che in questa trilogia si parli di antiche streghe che hanno il potere di manipolare gli eventi del mondo ci ha rimandato a cose più reali come l’utilizzo dei media per influenzare le masse ad esempio e un certo grado di massoneria politica tipo la P2 di Licio Gelli, per restare in ambito italiano. Ma ogni canzone ha anche un suo tema preciso, “Pol Pot” parla ad esempio dell’annientamento culturale che stiamo subendo in Italia.

Siete appassionati di horror italiani? Quali sono i film imprescindibili per voi?
I capisaldi del genere in Italia? “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati, “La maschera del demonio” di Mario Bava e naturalmente “Suspiria” di Dario Argento. Anche il remake di quest’ultimo girato da Guadagnino ha un fascino particolare e sinistro che si focalizza molto sul linguaggio simbolico del corpo.

Di cosa parlano 'Nefasto' e 'Radice Feroce'?
“Nefasto” parla di quei momenti in cui non si riesce più a sopportare la quotidianità, a quando sembra che la corda si stia spezzando del tutto e si rifugge agli attimi felici del passato per ritrovare un equilibrio meno precario. “Radice Feroce” parla invece di come la società al motto di”Odia, produci, consuma e crepa” stia sradicando tutto ciò che di nobile e vitale risieda nell’essere umano, trasformandolo in una creatura crudele, arida e sempre più stupida.

In generale cosa cercate di trasmettere con le vostre liriche?
Cerchiamo di trasmettere ansie e disperazioni dell’essere umano moderno.Che siano a livello domestico come in “Natura Corrotta” dove si parla della sofferenza di una donna incatenata ad un sistema di patriarcato e dell’amore vissuto più come la possessione dell’altro piuttosto che come un sentimento che porta ad elevarsi.

Il video di 'Radice Feroce' è spettacolare. Come lo avete girato? Qual era la vostra idea iniziale?
Anche per il video c’è un filo diretto con l’horror visto che le varie sequenze appartengono ad un vecchio film muto del 1928, “La caduta della casa degli Usher”, ispirato all’omonimo racconto di Edgar Allan Poe, dove il protagonista vive tra allucinazioni e depressione una realtà parallela. Tutto ciò è nato nel primo lockdown, dove rinchiusi nelle mura domestiche ognuno di noi ha avuto l’esperienza di creare una propria realtà, volevamo in poche parole rappresentare questo 2020 che ha segnato tutti in qualche modo. Oltretutto alcune immagini erano perfettamente allineate al testo, sembravano girate appositamente! Nella band la continua ricerca è il combustibile che alimenta sia il suono che l’ urgenza espressiva.

A livello di produzione quali obiettivi vi eravate posti? Che tipo di sound desideravate ottenere?
Senza dubbio volevamo cercare di suonare nel modo più aggressivo possibile, sia per rimarcare l’estetica e l’ispirazione horror del disco, sia per ricordare le nostre principali influenze musicali che hanno appunto radici nel punk e nell’hardcore e più in generale nella musica di protesta.L’apporto fondamentale poi è stato dato al Trai studio dal fantastico Fabio Intraina , bravissimo sia nei mix che nel master, ha creato l’impatto che cercavamo e avevamo in mente.Collaborare e confrontarci con lui per noi è essenziale!

Avete stretto legami con qualche altra post-hardcore band italiana o estera?
Il legame più stretto lo abbiamo sicuramente con i gruppi del nostro territorio che siano vicini o meno al genere.I Lappeso ,un gruppo devastante che consigliamo di ascoltare, gli Zidima che hanno fatto uscire da poco un disco che lascia a bocca aperta, i Frana che hanno in rampa di lancio un nuovo lavoro e fanno canzoni da brivido o per rimanete in territori più rock, i Pontecorvo, anche loro freschi di disco nuovo che è pura dinamite o i Bacon’s Chaos che portano nuova linfa al rock cantato in italiano.In generale nel nostro Paese però c’è molto altro, l’underground è vivo e fertile ,basta pensare a LinguaSerpente e Norse, gruppi di livello internazionale, o farsi un giro nel catalogo delle etichette che hanno collaborato per l’uscita di “3”, ascoltare per credere!

Adesso i tour sono bloccati ma, una volta tornati alla normalità, cosa dovremo aspettarci da uno show de La Follia?
Una nuova celebrazione dell’hardcore italiano a base di assalti sonori e urla belluine!

Infine ma non per ultimo, cos'è la follia?
Noi crediamo semplicemente che quello che non ti uccide ti rende più….strano!

La Follia
From Italia

Discography
Elogio - 2017
3 - 2020