-Core
Scarlet
Svezia
Pubblicato il 05/12/2020 da Lorenzo Becciani

Buonasera ragazze, qui in Italia è uno dei primi giorni davvero freddi e siamo ancora in zona rossa. In Svezia come ve la passate?
Qui non abbiamo le stesse prescrizioni di altri paesi, ma siamo molto attenti e seguiamo le regole imposte dal governo. Inoltre gli svedesi, per natura, non amano troppo stare a contatto gli uni con gli altri.

Quanto tempo impiegate per truccarvi?
In realtà ci svegliamo già così.

É piuttosto veloce quindi. Quanto è importante il look per voi?
Oltre alla musica, la componente visuale ed il concept rappresentano una parte importante del progetto. Così come la performance dal vivo.

Come è nata questa attrazione per le cose paurose, gli zombie ecc..?
Non direi che si tratta di un’attrazione. Fanno parte di quello che ho in testa. Sia io che Thirtsy ci focalizziamo molto sui miei pensieri. Svolge un ruolo fondamentale nel contenuto visivo e si alterna a me nelle clean vocals.

Come hai formato la band? Hai militato in altre band in precedenza?
No, questa è la mia prima esperienza nella musica. Il progetto è nato tre anni fa e lo considero un progetto solista e non una band, anche se naturalmente dal vivo ho dei musicisti che suonano con me. All’inizio ho lavorato con un produttore ad un paio di canzoni poi è arrivato il contratto discografico e così tutto è venuto di conseguenza. È stato parecchio veloce. Quando sono stata ingaggiata per il primo concerto non avevo musicisti. Thirtsy si è unita a me perché ho subito un’operazione importante e non potevo stare in piedi o camminare. Mi ha aiutata per quel concerto e poi è diventata parte del team.

Come è nato il contatto con Arising Empire?
Ho registrato un paio di singoli con un produttore e sono stata fortunata a trovarmi in trattativa con diverse etichetta discografiche allo stesso momento. La mia intenzione era quella di pubblicare un mini, poi ho firmato per Arising Empire ed a quel punto abbiamo scritto altre sei canzoni e così è nato l’album. È stato un regalo per tutti i fan che mi seguivano da almeno due anni e che avevano ascoltato solo quattro-cinque canzoni.

Qual è la traccia chiave dell’album?
Direi la prima ovvero ‘Obey The Queen’. È la prima traccia che ho scritto ed il titolo era deciso prima ancora che venisse completata. Ha ispirato il tema dell’album e la composizione del resto del materiale. Thirtsy si è occupata delle backing vocals.

È stato difficile trovare il sound giusto?
All’inizio moltissimo. Non sono una musicista, avevo qualcosa di molto definito in mente ma non sapevo come metterlo in pratica. Ho provato con alcune persone perché volevo che le canzoni si identificassero con ciò che avevo in mente. Una volta prodotta la prima traccia è stato tutto più facile perché la facevo ascoltare e ci muovevamo su quella base di partenza.

Pensi che col prossimo album cambierai qualcosa a livello di produzione?
Può essere perché l’idea alla base del progetto è quella di evolversi. Le caratteristiche base saranno però sempre le stesse ovvero tracce di tre minuti come nella tradizione pop, melodie accessibili all’ascoltatore e ogni canzone scritta come se dovesse essere un singolo. Inoltre tutto deve funzionare con il contenuto visivo che viene creato.

‘#bossbitch’ e ‘Love Heroin’ sono le mie tracce preferite dell’album. Vuoi raccontarci di cosa parlano?
‘#bossbitch’ è un tributo alle donne. È scritta secondo diversi punti di vista, anche quelli degli uomini. Thirsty fa una voce pulita, Asa un’altra e io mi muovo nel mezzo e faccio un po’ di casino. ‘Love Heroin’ invece parla di un amore che può diventare come una droga. Ti eccita all’inizio ma poi prende possesso della tua vita e la rende miserabile. È una vera e propria intossicazione.

Sei innamorata attualmente?
No, amo diverse cose della vita ma non in quel senso.

Anche ‘Ugly Fucker’ è una traccia che rappresenta una dichiarazione sul suolo della donna. Come ti senti ad essere un’artista donna in un mondo metal dominato dai maschi?
La reazione che ho avuto con i primi singoli mi ha stimolata positivamente. Sono una donna e faccio musica, non penso che dovrebbe essere così strano. Alla fine sono solo me stessa.

Sei legata alla scena BDSM? So che in Svezia è piuttosto forte..
Non lo sapevo sinceramente. Nei miei video ci sono elementi che sono riconducibili a quel mondo ma non c’è una connessione reale. Mi piace scambiare i ruoli delle donne e degli uomini nella società moderna per fare riflettere le persone ma per ora nient’altro. Secondo Thirtsy potrebbe essere un’idea per il futuro.

Un’altra traccia interessante è ‘Beauty And The Beast’. Quanto è difficile bilanciare queste due entità?
Lo faccio da quando sono nata. Non riesco ad uccidere nessuna delle due parti e ho trovato una piattaforma su cui farle esistere entrambe. Voglio incoraggiare le persone a fare lo stesso. Ci sono tanti artisti che hanno un lato oscuro e si lasciano trascinare nella dimensione più distruttiva di droghe ed alcol.

Adesso i concerti sono bloccati ma speriamo che l’attività live torni presto alla normalità. Cosa dobbiamo attenderci da un vostro show?
Uno show diverso da quelli di tutte le altre band. Quando mi trovo ad un concerto e sono in mezzo alla gente, anche se le canzoni sono buone ed i musicisti di valore, finisco per annoiarmi. Voglio qualcosa di più, creare uno show qualitativamente elevato e pieno di sorprese, ma senza che sia caotico. Curiamo molto le dinamiche e spesso i piccoli dettagli fanno la differenza. Non avremo troppi oggetti di scena come Alice Cooper ma sicuramente io e Thirsty saremo al centro e ci sarà una coreografia.

In conclusione ti chiedo dell’artwork. Esiste davvero la stanza che è rappresentata nella copertina?
Sì, esiste veramente. È la stanza di un mio amico che vive molto lontano da me. Ne abbiamo scattate altre per il cd ma non andavano bene per Spotify e quindi alla fine abbiamo scelto quella foto.

 

Scarlet
From Svezia

Discography
Obey The Queen - 2020