-Core
Soilwork
Svezia
Pubblicato il 01/12/2020 da Lorenzo Becciani

Perchè avete deciso di pubblicare un EP questo inverno?
Dopo l'uscita dell'album precedente è emersa l’esigenza di scrivere nuovo materiale. É nato tutto in maniera naturale perchè avevamo ancora delle cose da dire e tutto sommato è stato meglio così, nvece di stare altri tre anni senza registrare un altro full lenght. Prima abbiamo composto ‘Feverish’ e poco dopo la title track, davvero epica e progressive ma allo stesso tempo accessibile. Quando ci siamo trovati con quattro-cinque canzoni pronte ne abbiamo discusso con Nuclear Blast e l’etichetta si è detta interessata a pubblicare l’EP. Alla fine sono trenta minuti quindi quasi la lunghezza di un album.

Le tracce sono tutte nuove quindi?
Esattamente. Le abbiamo scritte in due sessioni all’inizio di quest’anno. Ogni pezzo è pensato appositamente per questo EP.

Possiamo considerare ‘A Whisp Of The Atlantic’ come un collegamento tra l’album precedente e quello che seguirà?
Non saprei. Forse sì, alcuni pezzi segnano uno sviluppo del songwriting ma più rispetto al passato decennio che all’album precedente.

Hai dichiarato che: “Il tema generale è la liberazione dal livello estremamente basso del dibattito sociale e culturale di questi tempi, che inizia con i principi fondamentali e finisce con il fenomenologico. Dalla liberazione all’ascensione.” Dobbiamo pensare ad una liberazione concreta, quindi legata al presente, oppure più di tipo spirituale e legata al passato?
Sicuramente più al presente. Quello che sta succedendo è fonte di grande ispirazione e sarebbe bello che gli esseri umani si rialzassero dalla situazione che stanno vivendo in maniera collettiva, senza appoggiarsi necessariamente ad un Dio. É un processo di forte illuminazione personale che nasce dal fatto che molti di noi sono regrediti a quindici anni fa. Vedo delle cose politicamente corrette ma anche l’esatto contrario.

Come è nata ‘Feverish’?
Volevo scrivere un pezzo horror rock, sulla falsa riga di Alice Cooper o Kiss, ma ovviamente nel nostro stile. Alla fine è venuta fuori una traccia metal ma dal sapore horror.

E invece ‘Death Diviner’?
‘Death Diviner’ è la puntata finale della trilogia di Feverish e la fine di un determinato percorso. Abbiamo tentato di descrivere l'aldilà, le emozioni che il corpo non può contenere e le misure disperate che prendiamo quando percepiamo che c'è qualcosa là fuori che ci chiama. Qualcosa di molto più grande di te, ma che sappiamo di potere raggiungere. Un sentimento di appartenenza che spesso proviamo per la prima volta nella vita.

The Night Flight Orchestra è cresciuto tantissimo come progetto negli ultimi tre anni, tanto che adesso si potrebbe parlare quasi di un’influenza reciproca tra le due band..
E’ inevitabile che succeda anche perché in entrambi i casi, io e Björn, siamo i principali songwriter. Molte band cercano di avere un manifesto sonoro ma solo le più grandi, mi vengono in mente Slayer o AC/DC, ci riescono davvero. Da ‘The Living Infinite’ in poi abbiamo cambiato molto e iniziato a sperimentare qualcosa di diverso. Non saremmo ancora qui se non lo avessimo fatto.

In passato avevate pubblicato altri EP come ‘Beyond The Infinite’ e ‘Underworld’. Sembra che vi troviate a vostro agio col formato..
Sì, ma stavolta è tutto diverso. ‘A Whisp Of The Atlantic’ è una sorta di album con canzoni scritte appositamente per il lavoro mentre in passato avevamo usato scarti delle sessioni di registrazione. Siamo stati estremamente coinvolti anche nella realizzazione dei video e nella stesura della storia della trilogia.

Perchè avete scelto di parlare dell’oceano?
Per lo stesso motivo per cui con The Night Flight Orchestra parliamo di viaggi aerei o spaziali. Aria e Acqua sono entrambi elementi fondamentali della nostra vita e simboleggiano un sacco di cose. È sempre bene avere un piano di lavoro in cui muoversi per evitare di andare fuori tema. Con The Night Flight Orchestra ho creato un micro universo tutto nuovo per potere fuggire dalla routine e stavolta con i Soilwork ho cercato di stimolare le persone a guardare certi eventi con occhi diversi.

A livello chitarristico hai sperimentato cose diverse?
Sto provando parecchie cose con il mio amico Thomas "Plec" Johansson, che ha co-prodotto e mixato anche ‘Verkligheten’ e possiede una miriade di amplificatori. Per ogni canzone ho scritto cinque-sei versioni differenti a seconda del sound di chitarra e mi trovo molto bene con questa tipologia di lavoro. Sarebbe facile pubblicare sempre lo stesso album ma invece cambiamo ogni volta. Alla fine una chitarra distorta è sempre una chitarra distorta ma ho cercato di rendere il materiale organico e ogni canzone unica.

La title track esprime, non solo per la sua lunghezza, il vostro lato più progressive..
Tanta gente rimarrà sorpresa ma finalmente sono riuscito a far emergere influenze come Black Sabbath e King Crimson.

(parole di David Andersson)

Soilwork
From Svezia

Discography
Steelbath Suicide (1998)
The Chainheart Machine (2000)
A Predator's Portrait (2001)
Natural Born Chaos (2002)
Figure Number Five (2003)
Stabbing the Drama (2005)
Sworn to a Great Divide (2007)
The Panic Broadcast (2010)
The Living Infinite (2013)
The Ride Majestic (2015)
Verkligheten (2019)
A Whisp Of The Atlantic (2020)
Övergivenheten (2022)