-Core
Damnation Gallery
Italia
Pubblicato il 29/10/2020 da Lorenzo Becciani

Cosa significa suonare horror metal al giorno d’oggi?
(Low) Cosa possa significare in senso assoluto non saprei ma per quel che riguarda i Damnation Gallery direi che fare horror metal ci permette di unire nel modo più congeniale il lato musicale e il lato visivo, oltre a portare avanti nella maniera più efficace le nostre tematiche.

Come vi siete avvicinati a questo genere così intrigante? Quali sono le vostre referenze massime?
(Low) Ci siamo avvicinati a questo genere quando abbiamo deciso che la nostra musica avrebbe dovuto essere supportata da un un'immagine di un certo tipo e quando abbiamo deciso che anche i nostri futuri live sarebbero stati anche degli show curati sotto ogni punto di vista. Per quel che riguarda i nostri riferimenti ti posso citare pesi massimi del genere quali Death SS o Mercyful Fate ma tra tutti abbiamo ascolti variegatissimi che spaziano tra mille generi dovrei fare un elenco lunghissimo. Diciamo che con noi l'ascoltatore può trovare thrash, black, death, heavy e doom mescolati alla "nostra" maniera.

‘Broken Time’ è il vostro secondo album. Cosa volevate cambiare o migliorare rispetto al debutto?
(Low) Non ci siamo posti l'obiettivo di cambiare per forza ma quello di evolverci e migliorare rispetto al debutto. Per noi è fondamentale avere un marchio di fabbrica ma anche non fossilizzarci ed evolverci sempre. 'Broken Time' è un passo avanti rispetto a 'Black Stains' ed il nostro prossimo lavoro dovrà necessariamente essere un passo avanti rispetto a 'Broken Time'.

Dove si sono svolte le registrazioni? Che tipologia di sound volevate ottenere stavolta?
(Lord Edgard Halliday) Quest’album è stato autoprodotto, alternandoci tra le rispettive abitazioni e la sala prove. Tutte le parti sono state curate interamente dal sottoscritto, dall’acquisizione al mastering finale, con l’apporto di Roberto Falcao (storico produttore di King Diamond) per alcuni suggerimenti in termini di outboard e tecniche, specialmente relative ai suoni di batteria. Il risultato che ci siamo prefissati era quello di un album che doveva suonare violento ma nitido. Il risultato è fantastico!

Vi siete ispirati a qualche band in particolare per il sound di batteria e chitarre?
(Lord Edgard Halliday) Come dicevo prima, il sound riflette le linee guida di Roberto Falcao in sede di tecniche produttive per la batteria, ma il timbro è stato frutto di una nostra scelta ben ponderata (così come per le chitarre, per le quali abbiamo usato un preamplificatore ENGL E430 su cabinet Engl Standard con coni Celestion V30, diversamente dal disco precedente dove avevamo adottato una clonazione del nostro gear in sala). Il fattore comune dietro alla timbrica degli strumenti è stato uno solo: loud and proud, rispettoso dei nostri gusti ma anche in grado di fare breccia e di entrare dritto nello stomaco.

C’è una traccia che secondo voi esplica al meglio il messaggio, sonoro e lirico, dei Damnation Gallery?
(Lord Edgard Halliday)Penso che la sintesi più completa possa essere proprio 'Damnation Gallery', dal primo album. C’è la presenza di melodia, dinamica, parti più calme e parti più estreme.

La galleria della band sembra piuttosto complessa e piena di simboli. Esattamente come la cover di ‘Broken Time’. Cosa significa per voi? Qual è la vostra interpretazione dell’immagine?
(Low) Per quel che riguarda il lato grafico del disco l'intenzione è stata quella di creare un ambiente malato e paradossale, dominato dalla presenza di quella che è la "bastard mother" citata nel brano "effe of a broken time". Inoltre, sparsi sia per la copertina che per tutto il booklet, ci sono simboli ed elementi che rimandano a tutti i pezzo dell'album. Sono stati intenzionalmente ben nascosti.

La voce di Scarlet è stupenda e soprattutto vera! Come nascono le linee vocali? Le costruite prima o dopo la stesura delle liriche?
(Scarlet) Intanto grazie mille per il complimento! Le linee vocali nascono molto spontaneamente, direi quasi in simultanea alle linee strumentali in fase di composizione. Tra noi c’è da sempre una speciale armonia e chimica per cui ci risulta molto naturale lavorare in questo modo.

Su quali temi sono incentrate le liriche di ‘Broken Time’? C’è un testo a cui siete particolarmente legati?
(Scarlet) Il tema ricorrente nell' album è "L'Incubo". Alcuni pezzi trattano di argomenti specifici come ad esempio 'Nbaya', 'The Unnamed' e 'Iceberg', dove il concetto di incubo viene esposto in chiave più metaforica ma ha comunque una sua ben precisa connotazione.

Cosa ricordate delle registrazioni di ‘Transcendence Hymn’? Quanto è cambiata la band da allora?
(Lord Edgard Halliday) Dal 2016 è cambiato innanzitutto la formazione: da quartetto che eravamo, improntati su chitarre a sei corde e un solo chitarrista, ci siamo evoluti verso sentieri a sette corde, con due chitarre e una maggiore cattiveria alla base e una nuova filosofia compositiva a cinque mani. Probabilmente 'Transendence Hymn' mostrava un po’ più di eleganza e rifletteva maggiormente il nostro gusto verso le sonorità anni ‘80, mentre col tempo siamo diventati più strafottenti musicalmente parlando!

La scena heavy metal ligure ha regalato un sacco di soddisfazioni ultimamente. Quali sono i dischi più interessanti che avete ascoltato di recente su Genova e dintorni?
(Lord Edgard Halliday) Band come Stramonia, Winternius, Devastation Inc. e Alogon hanno fatto e stanno facendo dei lavori pazzeschi di questi tempi e penso siano alcune fra le realtà più promettenti della nostra regione, sia come prospettiva live che in studio!

Le foto promozionali sono stupende. Dove le avete scattate? Chi è il fotografo?
(Lord Edgard Halliday) Le fotografie di cui parli sono state scattate in una ex miniera di ardesia nei pressi di Uscio dal talentuoso fotografo Tomaso Matta, che già conoscevo grazie all’hobby che condividiamo per la fotografia. Il modo in cui lavora (mescolando fotografia digitale a lenti vintage manuali) si sposa perfettamente con la nostra filosofia e confermiamo il lavoro eccelso che ha svolto!

I tour sono bloccati e la situazione è tuttora molto incerta e complicata. Come pensate di promuovere l’album nei prossimi mesi? State riscuotendo feedback anche dall’estero?
(Lord Edgard Halliday) Sono cambiate le carte in tavola: per il momento proseguiremo nella promozione via social dei vari formati in cui il prodotto è disponibile (digitale, limited, jewel case e vinile) nella speranza che la situazione riprenda un minimo di elasticità in più (col fine di tornare dal vivo il prima possibile e in sicurezza). Ciò che ci dà speranza è il riscontro positivo avuto all’estero, come per esempio in Spagna, Francia e Svezia. Pianificare allo stato attuale è azzardato: vedremo come si evolverà la situazione. Contiamo anche su tutti voi!

Damnation Gallery
From Italia

Discography
Black Stains - 2018
Borken Time- 2020