-Core
Plague Years
USA
Pubblicato il 24/10/2020 da Lorenzo Becciani

Com’è la scena thrash/death del Michigan? Quali sono i gruppi migliori?
La scena è fiorente. Ci sono più gruppi death che thrash ma fondamentalmente la scena è la solita. Ti consiglio di ascoltare Temple Of Void, Manic Outburst, Throne, SNAFU e Recorrupter.

Qual è invece la consistenza della scena rap?
É una scena per conto proprio. Non sono molto coinvolto ma il rap di Detroit è conosciuto ovunque. Siamo grandi fan del rap e di sicuro il groove ed il modo di incorporare i testi fanno parte della nostra musica in qualche modo.

Quali sono le band del passato che hanno influenzato in maniera sostanziale il vostro songwriting?
Metallica, Slayer, Sepultura e Cannibal Corpse sono sicuramente le influenze principali di questo progetto. Penso sempre a queste band quando tiro fuori qualche riff nel processo di scrittura. É un modo di non sbagliarsi mai.

Com’è nata la band? Avevate fin da subito un’idea chiara sulla tipologia di sound ed i vostri obiettivi?
Io e Mike abbiamo formato la band attorno al 2010. All’epoca, gli Iron Age erano la nostra massima ispirazione ed eravamo fanatici del metal anni ‘80 e ‘90. La nostra visione era quella di suonare come gli Iron Age ed i Metallica. Dopo il primo EP, abbiamo scritto in maniera piuttosto veloce il full lenght di esordio usando delle canzoni che avevamo da parte. A quel punto abbiamo sviluppato un sound decisamente più personale e siamo diventati più thrash, incorporando però pure elementi death. Ci siamo resi conto che per spiccare rispetto agli altri dovevamo essere più heavy rispetto alle thrash band medie.

Cosa ricordi delle sessioni di registrazione del primo EP?
Ad essere sincero, appena finite quelle sessioni ero già con la mente a ‘Unholy Infestation’. Non sentivo mia la direzione che aveva preso l’EP e avevo già cominciato a comporre musica diversa. Alcune canzoni erano state scritte col chitarrista precedente e ‘Unholy Infestation’ rappresenta la mia visione originale della band.

Quando hai cominciato a comporre il nuovo materiale? Cosa volevate cambiare o migliorare dopo ‘Unholy Infestation’?
Ho cominciato a scrivere i pezzi non appena firmato per eOne nell’aprile del 2019. Per fare uscire il disco per tempo sapevo che avrei dovuto terminarlo e registrarlo per luglio e questo mi ha donato ulteriore ispirazione. In tre settimane sono nate dieci canzoni che ho salvato sotto forma di demo col mio computer. In sala prove abbiamo apportato dei piccoli cambiamenti ed a giugno siamo entrati in studio. Ai tempi di ‘Unholy Infestation’, l’obiettivo era scrive sei pezzi fortissimi per fare capire chi eravamo. Con ‘Circle Of Darkness’ volevamo mostrare tutto quello di cui siamo capaci, con pezzi più heavy e veloci, e dare ai nostri fan qualcosa che si potessero aspettare ma anche qualcosa di meno prevedibile. Ho sempre ammirato Metallica e Slayer, per la loro abilità nel rimanere autentici pur essendo anche orecchiabili. Questo era il nostro obiettivo.

Qual è la massima espressione del vostro sound attuale?
‘Witness Hell’ è un’ottima rappresentazione di ciò che siamo. Se non ci avete mai ascoltato è consigliabile partire da questa traccia perché contiene tutti gli elementi che piacciono a chi ascolta metal. La prima metà di tracce dell’album è molto veloce ed il drummin’ insano di Mike rende alcuni passaggi davvero heavy.

Puoi svelarci qualche dettaglio sui testi di ‘Incantation’ e ‘Play The Victim’?
Su ‘Circle Of Darkness’ ci sono alcune storie inventate o scenari che ci sono venuti in mente mentre altre canzoni parlano di storie vere. ‘Incantation’ parla di riportare in vita i morti, che furono condannati da Dio per non averli seguiti e combattere per l’esercito dell’inferno. Alla fine prenderanno il controllo della Terra e la libereranno da tutto ciò che è divino. ‘Play The Victim’ descrive la tipica persona narcisista che prima o poi tutti incontriamo nella vita. All’apparenza è una grande persona ma poi genera solo confusione. Il tipo di persona che non si assume mai la responsabilità di nulla, anche se viene dimostrata, e che preferisce fare la vittima e distorcere la realtà per far sembrare che ha subito un torto.

Il vostro approccio lirico è cambiato negli anni?
Sì, le liriche di ‘Unholy Infestation’ seguivano un po’ lo stesso tema e cercavano di narrare una sorta di storia. Con ‘Circle Of Darkness’ volevo essere libero di comporre quello che mi pareva. Ho sempre ammirato chi riesce a scrivere un pezzo su qualcosa e poi scriverne un altro su un argomento totalmente diverso, ma che funziona lo stesso. Mi auguro che ogni album sia il segno di un progresso a livello di songwriting.

Com’è stato lavorare con Arthur Rizk? Che tipo di produzione volevate stavolta?
È un grande amico e lavorare insieme è sempre bello. Ci conosciamo dal 2009 e non devo mai dirgli troppo. Mi basta girargli le tracce e lui sa come renderle più accativanti. Amo tutto quello che fa ed il suo talento è dimostrato dal vasto range di dischi che ha prodotto.

L’artwork è pieno di simboli. Vuoi spiegarcene il significato?
La copertina di Joe Petagno è la sua intepretazione di ‘Eternal Fire’. Gli ho girato le liriche e gli ho detto di sentirsi libero di creare qualunque cosa gli venisse in mente. Quando ci ha girato la versione finale siamo rimasti senza fiato. Gli abbiamo solo chiesto di aggiungere delle facce tra le fiamme per mostrare che il fuoco è in grado di possedere anche con spiriti malvagi e demoni. ‘Circle Of Darkness’ dovrebbe essere questo gruppo d'élite che influenza tutto il male nel mondo, e ha svolto un lavoro straordinario nel catturarlo sotto forma di un rituale. La schiena per me è strabiliante. Adoro come ha messo un bambino nell'utero proprio accanto ad uno scheletro. Non ho mai chiesto personalmente il suo significato, ma l'ho interpretato come una rinascita. Come nella canzone, "Immolation is how you'll be reborn, of Eternal Fire "

(parole di Eric Lauder)

Plague Years
From USA

Discography
Unholy Infestation - 2018
Circle Of Darkness - 2020